Vicenza: Parrucchiere ed estetiste diventano “sentinelle” contro la violenza di genere con la Polizia di Stato

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Nella giornata di oggi, presso la sede di Confartigianato di Vicenza, si è tenuto un importante corso di formazione rivolto a parrucchiere ed estetiste, trasformando di fatto questi luoghi in potenziali “sentinelle” nella lotta contro la violenza di genere.

L’iniziativa è stata organizzata da Soroptimist International, Club di Vicenza, nell’ambito della Campagna permanente della Polizia di Stato “Questo non è amore, con la partecipazione della Divisione Polizia Anticrimine della Questura.

L’obiettivo della Campagna, data la drammatica attualità del fenomeno, è promuovere una sensibilizzazione radicale fornendo informazioni e strumenti concreti affinché queste professioniste possano dare il proprio contributo per essere parte attiva del cambiamento, in ottica di prevenzione. I saloni di parrucchiera e quelli di estetista, infatti, sono frequentati dalle donne in maniera continuativa e possono diventare dei presidi per fornire informazioni e incoraggiare la ricerca di aiuto.

Nell’incontro sono stati affrontati i campanelli d’allarme e i primi segnali di tutti i tipi di violenza – fisica, sessuale, psicologica ed economica – in quanto tutte forme che “comprimono la dignità e l’integrità fisica e mentale delle vittime di violenza di genere, sino ad arrivare al gesto estremo del femminicidio”.

Personale della Questura, con la partecipazione come relatore del Vice Questore Elena Gregorio, ha esaminato gli strumenti a disposizione delle vittime, sia a livello penale che preventivo, con un’analisi approfondita del provvedimento monitorio del Questore, l’ammonimento per violenza domestica e per gli atti persecutori. Sono state inoltre affrontate le novità normative introdotte dalla Legge 168/2023, con particolare riguardo ai percorsi di recupero degli autori delle condotte maltrattanti e persecutorie.

Si è posto l’accento anche sul disegno di Legge approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 7 marzo, che introduce il delitto di femminicidio come reato commesso da chiunque provochi la morte di una donna per motivi di discriminazione, legati al sesso della vittima, odio di genere o per ostacolare l’esercizio dei suoi diritti.

Al tavolo di lavoro, a cui hanno aderito circa 200 persone, compreso un nutrito gruppo di frequentatori delle scuole di formazione professionale, come il Victory Vicenza, hanno contribuito anche l’esperta in diritto di famiglia Avv. Ruggeri e la psichiatra e psicoterapeuta dell’Associazione Donna chiama Domma, dott.ssa Sonia Bardella.