
Si è chiuso lo scorso weekend a Schio il tour italiano del Comitato Nucleare e Ragione, che ha portato la sua iniziativa di divulgazione, denominata Stand Up for Nuclear, in ben 38 date in tutta Italia. L’ultima tappa si è svolta in piazza Falcone Borsellino, con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza sul ritorno al nucleare come fonte sicura, pulita e affidabile per la produzione di energia elettrica.
L’iniziativa arriva a poche settimane dal via libera del Consiglio dei Ministri al Ddl Pichetto, considerato il primo passo verso il ritorno alla produzione italiana di energia da fonte nucleare. In quest’ottica, il movimento internazionale propone un cambio di rotta nel dibattito pubblico, per superare le pesanti opposizioni riservate a queste tecnologie.
“In Italia abbiamo abbandonato il nucleare, pur non tecnicamente, nel 1987 anche se la politica ha interpretato il referendum di quell’anno come una rinuncia, però, abbiamo anche smesso di farci le domande giuste” ha dichiarato Davide Sguazzardo, organizzatore della manifestazione per la provincia di Vicenza, riferendosi al referendum abrogativo che, un anno dopo Chernobyl, portò alla chiusura delle centrali italiane.
Sguazzardo ha evidenziato come il consenso stia aumentando: “Il nostro progetto è nato nel 2019 e, stando in piazza, ho visto l’evolversi della discussione popolare: posso dire che il consenso è aumentato nel tempo”. Il Comitato, partito da tre città (Trento, Trieste e Milano), ha coinvolto ad oggi quasi 40 città in tutta Italia, segno che l’adesione alla mobilitazione è cresciuta notevolmente.
In merito alle tecnologie disponibili, Sguazzardo ha spiegato che la migliore al momento è la terza generazione avanzata: si tratta di reattori sviluppati dalla metà degli anni 2000, tra cui il reattore europeo ad acqua pressurizzata, la tecnologia Usa AP1000 o quella Sud coreana APR1400. Tutte le innovazioni con altre tipologie di reattori “sono il futuro, ed è sbagliato continuare ad aspettare e calciare la lattina avanti”.
Affrontando il tema dell’inquinamento e della sostenibilità, Sguazzardo ha ribadito che l’impatto ambientale del nucleare è molto limitato, in quanto non libera alcuna sostanza inquinante nell’atmosfera. Le emissioni di anidride carbonica, legate alla costruzione e al mantenimento degli impianti, sono molto contenute e “sono pari alle altre fonti elettriche low carbon“. Ha infine ricordato che il combustibile nucleare è pochissimo rispetto ad altre fonti, ed è gestito in modo efficiente per prossimi utilizzi.
Sul volantino distribuito a Schio, l’impegno degli attivisti era racchiuso nello slogan: “Zero emissioni, infinite ambizione – il nucleare per le prossime generazioni”.





































