Luisetto: “Sanità pubblica, lavoro dignitoso e comunità più forti. Così riparte il Vicentino”

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Chiara Luisetto
Chiara Luisetto

(A cura di Edoardo Pepe).

La consigliera regionale del PD rilancia la sua candidatura: “Mi ricandido per dare voce a chi non ne ha e riportare la politica vicino alle persone”.

Chiara Luisetto, consigliera regionale uscente del Veneto, già sindaca di Nove e prima donna a guidare il suo Comune, è oggi la figura di riferimento del centrosinistra vicentino a livello regionale. La sua storia politica nasce nella comunità e nel sociale: si è occupata di servizi per disabilità, anziani e famiglie fragili, ha contribuito alla rete bibliotecaria provinciale e guidato il PD provinciale vicentino. Ora rilancia la sua candidatura con un programma che mette al centro sanità, scuola, lavoro, ambiente e mobilità.

Consigliera Luisetto, perché questa nuova sfida?
«Perché in questi anni ho visto quanto le scelte regionali incidono nella vita quotidiana: dal medico di base, ai tempi d’attesa per una visita, passando dalla possibilità di trovare posto in un asilo nido o in una casa di riposo. Mi ricandido per portare competenza ed esperienza concreta, maturata come amministratrice e come professionista nel sociale. Voglio continuare a dare voce a chi non ne ha e costruire un Veneto più giusto.»

La sanità è il tema che lei mette al primo posto. Perché?
«Perché oggi troppe famiglie si sentono sole. In provincia di Vicenza oltre 13.000 persone non hanno il medico di base, i consultori sono stati impoveriti, i centri per la salute mentale hanno orari ridotti. Accade che, per un’operazione agli occhi, ci siano liste d’attesa di anni e che molte famiglie debbano pagare di tasca propria cure che dovrebbero essere un diritto. Bisogna ricostruire la prossimità: più risorse ai distretti, consultori rafforzati, assunzioni di personale. Ho presentato anche una legge per i caregiver familiari, quell’esercito silenzioso di persone – spesso donne – che rinunciano al lavoro per prendersi cura di un parente fragile. È una battaglia di dignità che voglio portare fino in fondo.»

E l’ambiente?
«Il Vicentino è terra di eccellenze ma anche di ferite aperte: penso all’inquinamento da PFAS, al consumo di suolo, ai rischi idrogeologici. Serve una politica di rigenerazione, non di sfruttamento. Dobbiamo bonificare le aree contaminate, tutelare l’acqua e investire in un modello sostenibile che tenga insieme salute e sviluppo. Il territorio vicentino ha grandi potenzialità nel turismo, nell’agroalimentare, nel cicloturismo: se li valorizziamo con scelte coraggiose, possiamo crescere senza distruggere il nostro paesaggio.»

Le famiglie lamentano costi alti e servizi insufficienti. Che cosa propone?
«Nidi gratuiti e accessibili, borse di studio per tutti gli idonei, più edilizia pubblica e affitti calmierati. In Veneto sempre più persone lavorano senza riuscire a vivere dignitosamente: salari bassi, precarietà, affitti insostenibili. Io credo che casa e lavoro siano diritti da garantire. Servono politiche attive vere, non bonus spot.»

Capitolo trasporti: la Regione investe molto sulle strade, lei non è d’accordo?
«Negli ultimi anni si sono spesi miliardi in nuove strade dimenticando studenti e pendolari. È tempo di investire in trasporto pubblico: elettrificare le linee ferroviarie vecchie, integrare i collegamenti con un biglietto unico, potenziare i bus per chi studia e lavora. Servono più treni e meno cemento. Un Veneto moderno deve muoversi in modo sostenibile.»

Un messaggio ai vicentini che la leggono oggi su ViPiù?
«La politica deve tornare a prendersi cura delle persone. Io ci sono, con empatia e competenza, per costruire comunità più solidali e un Veneto che dia pari opportunità a chi ci vive. Ogni segnalazione dei vicentini può diventare proposta in Consiglio: ascoltare e agire è il mio modo di fare politica.»