
Brevi di nera: un uomo violento allontanato da casa dalla Polizia di Stato a Tezze sul Brenta, un arresto per droga da parte dei Carabinieri di Campiglia e un intervento della guardia di Finanza di Padova contro un amministratore di sostegno che ha rubato circa 500mila euro dai conti dei suoi assistiti sono le notizie che arrivano dalle forze dell’ordine.
Picchia la moglie: la Polizia di Stato allontana il marito convivente
Ha continuato a offendere la moglie – che portava evidenti segni di percosse – anche davanti ai poliziotti, per questo è stato disposto l’allontanamento da casa e il divieto di avvicinamento nei confronti di un rumeno di 54 anni: l’episodio è avvenuto nella serata di martedì scorso 28 ottobre a Tezze sul Brenta, dove gli Agenti del Commissariato di P.S. di Bassano del Grappa – Settore U.C.T., sono stati chiamati a intervenire per una lite in corso tra coniugi conviventi.
Quando gli operatori della Polizia di Stato sono arrivati nell’abitazione di Tezze, hanno trovato l’uomo, cittadino rumeno del 1971, che con fare aggressivo continuava ad usare parole offensive verso la moglie incurante della presenza degli agenti, i quali hanno anche constatato che la donna lamentava dolori ad una mano ed in varie parti del corpo.
La donna è stata dunque immediatamente soccorsa dai sanitari del SUEM e trasportata all’ospedale locale per le cure del caso, mentre a carico dell’autore delle percosse è stato disposto l’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare, con il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa. Il GIP del Tribunale di Vicenza ha successivamente emesso un’ordinanza di allontanamento dalla casa familiare e l’applicazione del braccialetto elettronico e del divieto di avvicinamento alla parte offesa.
Campiglia dei Berici, sorpreso con oltre 200 grammi di stupefacenti, arrestato serbo
Nella mattinata di mercoledì scorso 29 ottobre, i Carabinieri della Stazione di Campiglia dei Berici, con il supporto dei militari della Stazione di Barbarano Mossano, hanno arrestato in flagranza di reato un cittadino serbo, classe 1981, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’attività si inserisce nell’ambito della costante azione di controllo del territorio svolta dall’Arma dei Carabinieri, ed è stata eseguita nel corso di una perquisizione domiciliare delegata dall’Autorità Giudiziaria.
Nel corso dell’operazione, l’uomo è stato trovato in possesso di 19,3 grammi di marijuana e 199,9 grammi di hashish, oltre a materiale per il confezionamento e un telefono cellulare, probabilmente utilizzato per l’attività di spaccio. Tutto il materiale è stato sequestrato, mentre l’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso le camera di sicurezza, in attesa dell’udienza di convalida, come disposto dall’Autorità Giudiziaria
Si rappresenta che la misura è stata adottata di iniziativa da parte del Comando procedente e che per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe
Amministratore di sostegno si appropria di 500mila euro delle persone assistite, soprattutto anziani. Interviene la Guardia di Finanza
Faceva l’amministratore di sostegno, ma a quanto pare aveva deciso di sostenere soprattutto sé stesso: la Guardia di Finanza di Padova ha denunciato per peculato un amministratore di sostegno che, nell’esercizio delle sue funzioni, si è indebitamente appropriato di circa € 500.000 nella disponibilità di 19 assistiti, per la maggior parte persone anziane residenti nelle province di Padova e Vicenza. È stato lo stesso amministratore di sostegno a dare il via alle indagini: l’uomo si era presentato ai finanzieri per denunciare di essere stato vittima di truffa a seguito di un investimento in criptovalute. Ebbene, gli accertamenti hanno portato a scoprire che il denaro per quell’investimento era stato sottratto indebitamente ai suoi assistiti.
La locale Procura della Repubblica ha disposto il sequestro preventivo d’urgenza del profitto del reato, provvedimento poi convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Padova. Successivi accertamenti di natura finanziaria e dichiarazioni autoindizianti del responsabile hanno permesso ai militari di accertare che ai 19 assistiti sono stati sottratti gradualmente, a mezzo di bonifici home banking e prelevamenti di contanti, ben 500.000 euro complessivi.
Concluse le indagini preliminari, alla luce della gravità del quadro indiziario acquisito dai finanzieri patavini, all’uomo sono stati revocati gli incarichi tutelari e sono stati nominati nuovi amministratori di sostegno dai Tribunali di Padova e Vicenza.
Si evidenzia che il procedimento è in fase di indagini preliminari e che l’indagato deve presumersi non colpevole fino ad eventuale sentenza definitiva di condanna.




































