
Chiara Luisetto, consigliera regionale del Partito Democratico e candidata alle prossime elezioni, interviene con decisione sul caso dei lavoratori della Dreams srl, rimasti senza stipendio e con l’alloggio a rischio, sottolineando il susseguirsi di difficoltà legate ai subappalti nelle aree delle basi USA in Italia e in Veneto, dalla vicenda Skybridge allo shutdown che ha messo in ginocchio migliaia di famiglie. Luisetto definisce inaccettabile quello che sta accadendo a chi lavora nei cantieri del Villaggio della Pace, tra stipendi non pagati, alloggi persi e mesi di incertezza: «A queste persone – molte delle quali hanno lasciato le proprie case per un impiego che avrebbe dovuto garantire stabilità – va tutta la mia vicinanza. Il lavoro non può diventare una roulette russa, né può essere la politica dell’“arrangiatevi” a reggere un sistema così fragile».
L’analisi della consigliera Pd è precisa: «Da mesi si ripete lo stesso copione: aziende in subappalto che non garantiscono gli stipendi, lavoratori lasciati senza un tetto nel giro di pochi giorni, responsabilità che si rimpallano tra imprese e committenti mentre chi lavora paga il prezzo più alto. È una situazione indegna in un territorio come il nostro, che vive di lavoro e che sul lavoro ha costruito la propria dignità». Soprattutto, secondo Luisetto serve un intervento strutturale, non basta agire solo quando si presentano le emergenze: «Serve una revisione delle norme sui subappalti nelle grandi opere e all’interno delle basi statunitensi dove la protezione sociale dei lavoratori sembra essere un intralcio. Servono garanzie effettive: pagamenti certi, salvaguardia degli alloggi, clausole sociali che proteggano il lavoratore anche in caso di insolvenza della ditta appaltatrice. Se il sistema è complesso, la tutela deve essere ancora più forte».
L’esponente Pd insiste sulla responsabilità pubblica, perché in tema di appalti che coinvolgono territori e comunità, la trasparenza e il rispetto per le persone non sono negoziabile: «La Regione che vogliamo costruire non lascia soli sindacati, Comuni e rappresentanti delle basi. Servono strumenti che impediscano il ripetersi di situazioni simili. Il lavoro è dignità – conclude Luisetto – e quella dignità oggi va difesa, con serietà e concretezza. Non con passerelle o frasi di circostanza».





































