
ROMA (ITALPRESS) – “Dal 2011 l’incidenza dell’economia non osservata sul Pil è diminuita di 2 punti percentuali. La quota dei lavoratori irregolari è scesa di oltre un punto, al 10 per cento, e l’evasione fiscale, in rapporto al prodotto, si è ridotta di quasi un terzo, al 4 per cento. Questi progressi riflettono la trasformazione del sistema economico e il rafforzamento della capacità operativa della Pubblica amministrazione”. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell’anno di studi 2025-2026 della Guardia di Finanza, con la prolusione dal titolo “Costruire la legalità economica: istituzioni, riforme, tecnologia”.
“L’economia irregolare resta un fenomeno esteso e radicato, che ostacola la crescita e intacca i principi di equità su cui si fonda la convivenza civile. Contrastarla significa, certamente, recuperare risorse per il bilancio pubblico; ma, prima ancora, vuol dire rafforzare la credibilità delle istituzioni, difendere la dignità del lavoro e tutelare la
libertà d’impresa”, ha però precisato.
“La dichiarazione precompilata, la registrazione telematica dei contratti, i servizi di assistenza online e la digitalizzazione delle procedure di accertamento hanno reso più semplice e trasparente il rispetto degli obblighi fiscali e il processo di riscossione delle imposte”, ha sottolineato. “La dichiarazione precompilata, la registrazione telematica dei contratti, i servizi di assistenza online e la digitalizzazione delle procedure di accertamento hanno reso più semplice e trasparente il rispetto degli obblighi fiscali e il processo di riscossione delle imposte” ha aggiunto Panetta “un passo decisivo è stata l’introduzione della fatturazione elettronica e della trasmissione telematica dei corrispettivi delle transazioni commerciali, che consentono di acquisire i dati in tempo reale, rafforzando la percezione dei controlli: circa due terzi dell’aumento del gettito IVA nel 2019 – primo anno di applicazione – è attribuibile alla fatturazione elettronica”. Il governatore della Banca d’Italia ha ricordato che “la digitalizzazione delle procedure di accesso ad alcuni incentivi fiscali – in particolare quelli per l’innovazione e per l’edilizia – ha migliorato l’assistenza ai contribuenti e la prevenzione di abusi e frodi, contrastando l’utilizzo indebito di crediti inesistenti. Sono in corso progetti che integrano i sistemi informatici delle agenzie fiscali con quelli di altre amministrazioni e favoriscono l’interazione delle agenzie con gli strumenti digitali di cittadini e imprese. Altre iniziative utilizzano l’intelligenza artificiale per potenziare l’analisi e la prevenzione di possibili comportamenti non conformi alle norme fiscali. La manovra di bilancio in discussione prosegue nella direzione di un uso automatizzato delle basi dati pubbliche”, ha precisato.
“Ai fini di antiriciclaggio la Banca d’Italia vigila su circa 1.100 intermediari, svolgendo attività di controllo a distanza e ispezioni in loco. In questo ambito, nel 2024 sono state condotte 600 azioni di vigilanza conoscitiva e correttiva e 43 accertamenti ispettivi”. “L’azione della Banca d’Italia si integra con quella dell’Unità di informazione finanziaria per l’Italia, che opera all’interno dell’Istituto con un regime di autonomia e indipendenza” ha aggiunto Panetta. “La UIF rappresenta un importante elemento del sistema nazionale di prevenzione del riciclaggio: nel 2024 ha ricevuto 370 richieste di collaborazione da parte dell’Autorità giudiziaria e degli organi investigativi e ha trasmesso 3.000 segnalazioni di operazioni sospette alle Procure30″. Il governatore della Banca d’Italia ha ricordato che ” la Banca d’Italia e la Guardia di Finanza collaborano assiduamente in tema di vigilanza sugli intermediari, trattamento delle banconote, antiriciclaggio e contrasto al finanziamento del terrorismo”, ha concluso.
LE SUE PAROLE ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO DI STUDI DELLA SCUOLA DI POLIZIA ECONOMICO-FINANZIARIA
“In Italia l’economia irregolare ha dimensioni significative. Secondo le stime dell’Istat, quella non osservata nel 2023 generava un valore aggiunto pari a 218 miliardi di euro e al 10% del Pil”. Così invece il governatore di Banca d’Italia in occasione dell’inaugurazione dell’Anno di Studi 2025-26 della Scuola di Polizia Economico-Finanziaria di Roma. “Questi fenomeni comportano costi sociali ingenti e incidono sull’intera economia nazionale, nel Mezzogiorno come nel Centro Nord, sebbene con intensità diverse. Quasi la metà dell’economia non osservata è localizzata nel Nord Italia, circa un terzo nel Mezzogiorno. Se rapportata al valore aggiunto di ciascuna area, l’incidenza è inferiore al 10 per cento al Nord e superiore al 16 nel Mezzogiorno. Il lavoro sommerso alimenta lo sfruttamento e penalizza le fasce più vulnerabili della popolazione, spesso costrette ad accettare condizioni di vita e di lavoro degradanti e prive di tutela. L’azione delle mafie, fondata su violenza e intimidazione, compromette la libertà di impresa, ostacola la partecipazione civica e indebolisce la fiducia nelle istituzioni”, ha aggiunto Panetta.
“L’economia irregolare resta un fenomeno esteso e radicato, che ostacola la crescita e intacca i principi di equità su cui si fonda la convivenza civile. Contrastarla significa, certamente, recuperare risorse per il bilancio pubblico; ma, prima ancora, vuol dire rafforzare la credibilità delle istituzioni, difendere la dignità del lavoro e tutelare la libertà d’impresa. È un investimento nella capacità dell’Italia di crescere in modo duraturo ed equo. I progressi dell’ultimo decennio dimostrano che il cambiamento è possibile. Per contrastare i fattori che alimentano l’economia irregolare, dobbiamo proseguire con determinazione sulla via delle riforme, rendere più efficiente l’Amministrazione pubblica, sostenere il tessuto produttivo. Non vi sono scorciatoie: è un cammino che richiede perseveranza, coerenza e collaborazione tra le istituzioni” ha aggiunto.
“I territori dove la criminalità organizzata è più radicata registrano ritardi nello sviluppo, un più basso livello di occupazione e un minore dinamismo imprenditoriale. Nel medio e nel lungo periodo, essi subiscono una perdita di prodotto pro capite stimata nel 16%”, ha spiegato.
“Sono stati rilevanti i progressi dell’Amministrazione finanziaria, grazie all’utilizzo della tecnologia. La dichiarazione precompilata, la registrazione telematica dei contratti, i servizi di assistenza online e la digitalizzazione delle procedure di accertamento hanno reso più semplice e trasparente il rispetto degli obblighi fiscali e il processo di riscossione delle imposte. Un passo decisivo è stata l’introduzione della fatturazione elettronica e della trasmissione telematica dei corrispettivi delle transazioni commerciali, che consentono di acquisire i dati in tempo reale, rafforzando la percezione dei controlli: circa due terzi dell’aumento del gettito IVA nel 2019 – primo anno di applicazione – è attribuibile alla fatturazione elettronica”, ha detto.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).


































