
Si terrà anche a Vicenza la mobilitazione dei pensionati dello SPI CGIL, in programma domani mattina, martedì 18 novembre 2025, a partire dalle ore 9.30 circa.
L’iniziativa, che apre una settimana di proteste a livello nazionale, si svolgerà con un presidio in Piazza Matteotti per chiedere al Governo e alla Regione di investire sulla cura delle persone, con lo slogan “la lotta non ha età, unisciti a noi”.
Il tema centrale della protesta è il taglio alle risorse sociali in Legge di Bilancio, come espresso dal volantino: “Mentre il governo investe nelle armi, noi chiediamo cura per le persone”.
Dallo SPI CGIL denunciano che “La legge di bilancio aumenta la spesa militare e taglia quella sociale. Meno risorse per la sanità, per le persone anziane e non autosufficienti. Più soldi alle armi, meno dignità per chi ha bisogno di assistenza!”.
La mobilitazione in Veneto: proteste in tutte le province
L’iniziativa di Vicenza si inserisce nell’ambito della mobilitazione nazionale indetta dallo Spi Cgil, che vedrà pensionate e pensionati nelle piazze in tutta Italia nella settimana dal 17 al 21 novembre per chiedere al Governo un deciso cambio di rotta nella Legge di Bilancio.
Oggi si è tenuta una conferenza stampa (foto) durante la quale il sindacato ha presentato i numeri della non autosufficienza in Veneto, per provincia e comune, da qui a 5 anni e le richieste del sindacato alle Istituzioni.
Anche lo Spi Cgil del Veneto parteciperà alla mobilitazione, organizzando martedì 18 novembre iniziative nelle piazze di tutte e sette le province, con lo scopo di sostenere le rivendicazioni nazionali e di rimarcare le proposte per la nuova giunta regionale.
Le richieste del sindacato alla futura Giunta regionale
In vista delle elezioni regionali del 23-24 novembre, lo SPI CGIL del Veneto chiede alla prossima Giunta di Palazzo Balbi interventi urgenti e mirati, con particolare focus sul welfare regionale.
Si chiedono investimenti sulla sanità pubblica a partire da un piano di assunzione straordinario per medici e infermieri. È fondamentale che le case della comunità siano operative e con personale stabile, garantendo un’adeguata apertura giornaliera dei punti unici di accesso.
Un altro punto cruciale è una migliore gestione della non autosufficienza. Su questo versante, lo SPI CGIL sollecita l’approvazione di una legge regionale sul cargiver con indennità e servizi di supporto. Si chiede poi un potenziamento dell’assistenza domiciliare (ADI e SAD) per garantire la continuità assistenziale H24, 7 giorni su 7, contributi regionali per incentivare la regolarizzazione delle assistenti familiari e la riforma delle strutture residenziali per migliorarne la qualità e aumentare il personale.
Infine, per finanziare il welfare veneto, lo SPI chiede a Palazzo Balbi un fisco più equo, proponendo un’addizionale Irpef regionale del 3,3% per i redditi sopra i 50mila euro.
Tutela del potere d’acquisto e pensioni
Tra i temi al centro della protesta, il caro-vita che negli ultimi anni ha messo in ginocchio moltissimi anziani. In Veneto, secondo una recente indagine dello Spi su dati Istat, nel 2024 l’ultra65enne che vive da solo ha dovuto sborsare in media 1.545 euro al mese. Per gran parte dei pensionati veneti è impossibile arrivare a fine mese.
Sul fronte pensioni, il sindacato denuncia il meccanismo di rivalutazione penalizzante applicato dal Governo. Lo Spi Cgil chiede la certezza della piena rivalutazione degli assegni, pensioni di garanzia per i più fragili, flessibilità in uscita e un innalzamento delle pensioni per le donne, che in media hanno entrate inferiori del 30% rispetto agli uomini. Inoltre, chiede un aumento e l’allargamento della platea per la quattordicesima mensilità e interventi urgenti sul TFS (Trattamento di Fine Servizio) per i dipendenti pubblici, il cui pagamento in ritardo sta creando grandi difficoltà.
La Sanità e la non autosufficienza
Le criticità della sanità sono drammatiche: liste d’attesa eterne, penuria di medici e infermieri e disinvestimenti nel pubblico. In Veneto circa l’8% della popolazione (soprattutto anziana) non si cura. I pensionati ribadiranno che il diritto alla salute non è un lusso e che la sanità e il welfare pubblici devono restare centrali.
Nelle case di riposo (centri servizi), i problemi sono legati ai costi esorbitanti e alla carenza di posti letto. In Veneto, l’unica regione a non aver attuato la riforma delle Ipab, la retta media varia dai 62 ai 90 euro giornalieri. Migliaia di anziani sono in lista d’attesa. La non autosufficienza, definita la “pandemia” del nuovo millennio, richiede politiche e investimenti adeguati per non gravare sui diretti interessati e sulle loro famiglie.
“I temi rilanciati dallo Spi Cgil nazionale attraverso la mobilitazione in programma in tutta Italia dal 17 al 21 novembre sono per noi importantissimi e imprescindibili, per questo ci attendiamo una grande partecipazione da parte dei nostri pensionati – ha commentato Nicoletta Biancardi, segretaria generale dello Spi del Veneto –. Naturalmente l’appuntamento rappresenta anche l’occasione per ribadire quali siano per noi le priorità che dovrà perseguire la nuova giunta regionale pronta a insediarsi a palazzo Balbi dopo le elezioni di domenica e lunedì prossimi”.







































