
BOLOGNA (ITALPRESS) – In questa campagna la voce è quella delle donne. Di tutte le donne che vivono qui. Non importa la provenienza, l’età, lo status sociale. Perché la violenza degli uomini contro le donne ha dinamiche universali. Sono azioni abusanti, violente, controllanti, in certi casi irreversibili. L’Emilia-Romagna parte da un elenco di dieci, con la speranza di riuscire presto a ripartire da zero. La nuova campagna di comunicazione realizzata dalla Regione per il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, parla in italiano, inglese, arabo, francese, e spagnolo. È un coro di ‘NO’, è un decalogo di divieti dove il numero 1 è il principio fondamentale da cui discendono tutti gli altri: ‘Non sono tua’. Seguono: 2. Non abusi di me, neanche online; 3. Non controlli cosa faccio; 4. Non controlli quanto spendo; 5. Non controlli chi vedo; 6. Non mi ricatti; 7. Non mi perseguiti; 8. Non mi tocchi se non voglio; 9. Non mi picchi; 10. Non mi uccidi.
Oltre alla campagna, questa mattina in conferenza stampa sono stati illustrati dall’assessora alle Pari opportunità, Gessica Allegni, i nuovi stanziamenti regionali: oltre 4 milioni di euro per la prevenzione della violenza a partire dalle scuole, la realizzazione di nuovi centri antiviolenza sul territorio regionale, e lo sviluppo della rete già esistente. Presentato anche il reportage “Le parole per dirla”, con l’intervista alla sociolinguista Vera Gheno e le voci di alcune delle donne che aiutano le vittime di violenza. Sono intervenute anche la referente Pari opportunità e Gender Gap di ANCI Emilia-Romagna, Giulia Bernagozzi, Marianna Santonocito, operatrice d’accoglienza e psicologa, insieme a Greta Azzolini, operatrice d’accoglienza del Centro antiviolenza Linea Rosa ODV di Ravenna, Sara Azzarelli, operatrice del Centro antiviolenza ChiamachiAma di MondoDonna di Bologna, e collegata da remoto, Tiziana Iervese, responsabile della Struttura Semplice di Medicina d’Urgenza dell’ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì, che da anni fa anche parte dell’Osservatorio regionale contro la violenza di genere.
“Con la campagna ‘Non sono tua’ diamo voce alle donne di ogni provenienza e condizione sociale attraverso un decalogo che elenca dieci azioni abusanti che non devono più essere tollerate – sottolinea l’assessora Gessica Allegni – è un messaggio multilingue che parla in italiano, inglese, arabo, francese e spagnolo, perché la violenza ha dinamiche universali. ‘Cominciamo da dieci per ripartire da zero’ è il nostro obiettivo: utilizzare le parole giuste per contrastare la violenza e promuovere una cultura del rispetto che coinvolga tutta la comunità”. “I numeri del 2024 ci dicono che il fenomeno è ancora drammaticamente presente: 12.802 contatti complessivi nei centri antiviolenza con 2.521 nuove donne in percorso, 394 donne ospiti nelle case rifugio con 364 figli minori ospitati. Per questo la Regione prosegue e rafforza il proprio impegno: realizziamo nuovi centri antiviolenza, potenziamo la rete di servizi sul territorio, investiamo nella prevenzione a partire dalle scuole per educare le giovani generazioni. La cultura del rispetto e della parità è il fondamento di ogni politica pubblica e si costruisce attraverso azioni concrete e quotidiane”.
La Giunta regionale ha stanziato nuove risorse per oltre 4 milioni di euro, di cui: 3,3 milioni per il funzionamento dei 23 centri antiviolenza, e delle 56 case rifugio attive sul territorio regionale; 396mila euro che saranno destinati ai Comuni e alle Unioni di Comuni per realizzare nuovi centri antiviolenza o per potenziare quelli esistenti, creare nuovi sportelli, ampliare gli orari per il pubblico e migliorare l’accessibilità ai servizi; altri 321mila euro saranno ripartiti, sempre nei Comuni sedi di Centri antiviolenza, per attivare azioni di prevenzione primaria alla violenza di genere rivolte alle giovani generazioni in ambito, educativo, scolastico, culturale, sportivo e aggregativo, in collaborazione con i centri antiviolenza. Per la prima volta la Regione destina queste specifiche risorse per potenziare le azioni di prevenzione, così come la realizzazione dei nuovi Centri antiviolenza. A queste risorse si aggiungono i 750mila euro assegnati a Comuni e Unioni di Comuni capofila di distretto per favorire l’autonomia abitativa e lavorativa e indipendenza di donne e le/i loro figlie/i vittime di violenza, inserite in un progetto personalizzato di uscita dalla violenza, redatto dagli Enti Locali e/o dai Centri antiviolenza.
– Foto Regione Emilia Romagna –
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