
Ultime battute della campagna elettorale in vista dell’appuntamento di domenica 23 e lunedì 24 novembre che ridisegnerà il governo del Veneto. Fabio Bui, candidato presidente di Popolari per il Veneto, annuncia il Piano Veneto 2035, un documento programmatico per il futuro della regione. Dal centrosinistra invece continuano gli attacchi all’attuale maggioranza, Giovanni Manildo, candidato presidente, in tema di sanità, Vanessa Camani, consigliera del Pd e candidata capolista a Padova, in tema di amianto e sorveglianza sanitaria.
Fabio Bui: “La regione deve tornare ad ascoltare: servono risposte, non slogan”

Un documento programmatico in dieci punti che propone un nuovo modello di sviluppo regionale fondato su lavoro di qualità, rigenerazione dei servizi sanitari, innovazione amministrativa e tutela delle comunità locali: è il “Piano Veneto 2035” annunciato da Fabio Bui, candidato presidente dei Popolari per il Veneto. Il Piano verrà presentato ufficialmente alle istituzioni, ai sindaci e alle categorie economiche nelle prossime settimane, ma le linee guida sono già definite e possono essere riassunte in quattro punti: la riduzione del del 30% dei tempi burocratici per imprese e cittadini, il potenziamento della sanità territoriale con 25 nuovi poli infermieristici di prossimità e un piano straordinario per medici di base nelle aree carenti, incentivi per giovani e imprese orientati alla transizione demografica e tecnologica e un nuovo patto Regione-Comuni, con fondi vincolati per sicurezza urbana, trasporti locali e manutenzione del patrimonio pubblico.
Secondo Bui il Veneto non può continuare a inseguire i problemi, deve fare programmazione e cercare di prevenirli: «Noi portiamo un metodo, non uno slogan. La Regione deve tornare ad ascoltare chi amministra i territori. I sindaci conoscono i problemi delle comunità molto più delle segreterie politiche. Questo piano nasce da un anno di incontri, non da un hashtag». Il “Piano Veneto 2035” verrà messo online in forma integrale entro pochi giorni, accompagnato da un calendario delle consultazioni pubbliche.
Manildo: “Sanità al collasso, altro che autonomia: servono fatti, non annunci”

Giovanni Manildo, candidato presidente del centrosinistra, torna ad attaccare la giunta uscente sul tema della sanità “perché è la sanità pubblica, gratuita e accessibile a tutti, a definire la qualità della vita dei veneti” e risponde alle dichiarazioni di Luca Zaia che ha parlato di “300 milioni liberati” grazie alle pre-intese firmate a Venezia «Zaia continua a fare annunci in campagna elettorale – osserva Manildo – ma non dice mai da dove taglierà quei soldi e non spiega i numeri reali della crisi sanitaria che lui stesso ha contribuito a generare.» Il candidato del centrosinistra elenca tutti i dati preoccupanti della sanità veneta, tra cui il fatto che i veneti hanno speso più di 4 miliardi di tasca propria per curarsi e che ci sono 350.000 persone che, semplicemente, hanno rinunciato a curarsi. «Di fronte a questi numeri – commenta Manildo – Zaia si è inventato una scusa: le pre-intese. Io non ci sto e per questo la prima scelta della mia squadra è stata simbolica e concreta insieme: quella del dott. Mimmo Risica, ex primario di cardiologia e oggi medico volontario in tanti Paesi del Mediterraneo, come futuro assessore alla sanità. Una figura indipendente, esperta, non legata ai partiti. Perché serve una svolta vera, non un maquillage politico. Noi abbiamo un piano serio – conclude – . La sanità torna al centro: vicina alle persone, non agli annunci».
Amianto. Camani (PD): “Dopo 30 anni non esiste ancora un Piano. Perché?”

Vanessa Camani, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale e capolista PD a Padova, interviene sulla mancanza di un Piano regionale sull’amianto, ricordata dalla Fondazione Vittime dell’Amianto Bepi Ferro e dalla CGIL. “Un vuoto politico – dice – che dura da oltre trent’anni e che la Regione non può più ignorare. Parliamo di salute pubblica e di migliaia di lavoratori esposti. È inaccettabile che non ci sia un quadro chiaro su censimenti, bonifiche, sorveglianza sanitaria e uso dei fondi statali ricevuti. Dopo anni di promesse, la Giunta continua a muoversi senza programmazione, senza trasparenza e senza assumersi responsabilità”.
Più in generale, Camani sottolinea che il tema della salute nei territori non può più essere rinviato, ricordando le battaglie portate su questo fronte, dalla tutela delle aree inquinate ai monitoraggi sul radon del Monte Venda, fino alle richieste alla Regione di attuare piani seri sulla qualità dell’aria e sulla prevenzione dei rischi ambientali. Ma sulla questione amianto non si può aspettare e la Regione deve prendersi le sue responsabilità: “Serve subito – conclude – un Piano regionale amianto, una sorveglianza sanitaria realmente attiva per gli ex esposti e informazioni pubbliche sullo stato delle bonifiche”.







































