La Procura di Catania arresta due anarco-insurrezionalisti infiltrati

CATANIA (ITALPRESS) – La Procura di Catania ha emesso tre ordinanze di carcerazione, di cui un mandato di arresto europeo, nei confronti di altrettanti soggetti individuati come autori di alcune azioni di guerriglia, compiute in occasione del corteo autorizzato lo scorso maggio, per manifestare contro il ddl Sicurezza. La manifestazione era stata promossa dalla “Rete No DDL Sicurezza Catania”.

Luigi Bortolani, classe 1992, e Gabriele Venturi, classe 1992, sono già stati raggiunti dal provvedimento e ritenuti leader del movimento anarco-insurrezionalista di Catania e Bari. Un corteo diviso in due parti, una pacifica e una violenta – quest’ultima di stampo anarchico – che all’altezza di via Ipogeo ha dato avvio a un’azione di vera e propria guerriglia, ferendo un agente della Polizia Municipale con una pietra e lanciando molotov e bombe carta contro la Polizia. “Prima di parlare darei spazio alle immagini, spiegano ogni perché” ha dichiarato il procuratore della Repubblica di Catania, Francesco Curcio, aprendo la conferenza stampa organizzata per presentare l’operazione chiamata proprio Ipogeo.

“Lo scorso maggio, in occasione del corteo organizzato contro il ddl Sicurezza, la città è stata messa sottosopra. Importante segnalare che questi atti di devastazione sono stati compiuti anche contro cittadini presenti. La manifestazione era divisa in due spezzoni: un primo composto da persone che manifestavano le loro idee con regolare comunicazione alla Questura, e in coda un gruppo nutrito, dove – ha spiegato il procuratore Curcio – c’erano persone vestite come noi, ma con sotto tute da guerriglia”.

La Procura ha analizzato i filmati, individuando tutto ciò che è accaduto prima dei fatti. “Attraverso un lavoro certosino, anche grazie ai videofilmati, sono stati ricostruiti i momenti in cui c’è stato il camuffamento. Confrontando il prima e il dopo, nel momento in cui questa tuta da combattimento presentava elementi che consentivano l’identificazione, siamo riusciti a identificare. La misura si è potuta indirizzare verso soggetti di cui siamo assolutamente certi. Molti, purtroppo, sono sfuggiti, ma è importante sapere che siamo attentissimi a questi contesti e sarà sempre massimo il nostro impegno. Qui non si tratta di libera manifestazione del pensiero o di democrazia: si tratta di persone che vengono per saccheggiare la città, aggredire le forze dell’ordine e i cittadini” ha concluso il procuratore Curcio.

Un ringraziamento in conferenza è arrivato dal Questore di Catania, Giuseppe Bellassai: “Voglio ringraziare la Procura per la ricostruzione di una vicenda non semplice. Una cosa è la libertà di manifestare, che ha caratterizzato la gran parte di chi ha partecipato; cosa diversa è essere presenti solo per esprimere violenza. Ci sentiamo più sicuri conoscendo l’esito di questa indagine”. Le misure comprendono tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, una delle quali a livello internazionale, e tredici perquisizioni domiciliari presso altrettanti soggetti.

Anche da fuori regione – è stato riscontrato – era stato trasferito materiale. “Armi improprie destinate a devastare il centro città e ad agire contro le forze dell’ordine – ha dichiarato il procuratore. Sono persone che da tempo partecipano a questi attacchi mirati. Alcuni dei soggetti che abbiamo indagato sono stati tratti in arresto per fatto più o meno simili avvenuti qualche tempo prima a Messina. Si tratta di un’attività di attacco gratuito per cui ripeto, non è in discussione la libertà di manifestare, lo è la libertà di saccheggiare le città e comportarsi secondo schemi criminali”

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).