Chiusura della We Do Spaces a Nanto, l’azienda: “Colpa del fitto capannone”. Oggi lo sciopero dei lavoratori

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We Do Spaces Nanto

In merito allo sciopero svolto oggi, mercoledì 26 novembre 2025, dai sindacati Fillea CGIL e Filca CISL Vicenza, la proprietà di We Do Spaces Srl chiarisce le motivazioni alla base della decisione di chiudere lo stabilimento di Nanto e trasferire il personale nella sede centrale di Roveredo in Piano (Pordenone).

L’azienda, che fa capo al Gruppo dell’arredo d’alta gamma WeDo Holding (dei fratelli Doimo), spiega che il trasferimento rientra nel progetto di integrazione tra i brand Sitland e DVO.

Nella nota diramata dalla società, si precisa che la decisione si è resa necessaria anche in relazione al canone di locazione per i capannoni di Nanto, giudicato “nettamente superiore al valore di mercato”.

L’azienda ha precisato di aver avviato il progetto solo dopo aver percorso tutte le strade praticabili. Ha tentato di rinegoziare – senza successo – un nuovo e diverso contratto con la proprietà dell’immobile.

Inoltre, ha cercato altre soluzioni nella zona di Nanto, dove però ha riscontrato una vetustà del parco immobiliare che avrebbe richiesto investimenti superiori all’attuale canone di locazione e quindi non sostenibili.

We Do Spaces ha espresso piena comprensione per il forte cambiamento a cui sono sottoposti i collaboratori assunti nello stabilimento vicentino. Tuttavia, l’azienda garantisce la piena continuità occupazionale per tutti e ha previsto misure concrete di miglioramento per il personale che sarà trasferito.

“L’intento primo dell’azienda è quello di tutelare il più possibile i posti di lavoro e il capitale umano, perseguendo soluzioni non divisive, che possano assicurare il futuro di tutti, e ribadisce con forza che sarà assicurato il trasferimento di tutta la forza lavoro senza alcun licenziamento“, si legge nella nota.

We Do Spaces a Nanto: i sindacati in piazza: “Nessun rispetto per la vita dei lavoratori”

Nonostante le rassicurazioni, i sindacati hanno portato avanti la protesta. Stamattina si è tenuto lo sciopero con presidio e marcia fino al Comune di Nanto delle lavoratrici e dei lavoratori contro la chiusura dello stabilimento vicentino.

Fillea CGIL e Filca CISL Vicenza hanno espresso una posizione netta, definendo “inaccettabile la posizione della proprietà che decide di demoralizzare e di fatto chiudere lo stabilimento presente nel territorio vicentino dal 1977“.

Secondo le sigle, l’azienda avrebbe proposto ai dipendenti di “spostarsi a lavorare in Friuli facendo avanti indietro tutti i giorni, senza alcun rispetto per la vita delle 100 persone impiegate a Nanto”.

I sindacati lamentano che il trasferimento della produzione “metterà in grave difficoltà circa 100 lavoratori, fra operai ed impiegati, ponendo a rischio concreto molti posti di lavoro”, e rischia di impoverire “territorio e famiglie”.

Sindacati e dipendenti, preoccupati, hanno incontrato anche i sindaci della zona per chiedere sostegno e solidarietà in questa difficile situazione.

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