Premio “Giulia Cecchettin” a Venezia: premiate le migliori tesi su femminicidio e violenza di genere

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Premio Giulia Cecchettin

Si è tenuta oggi a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale a Venezia, la premiazione della prima edizione del premio “Giulia Cecchettin” per la migliore tesi di laurea magistrale in lingua italiana in materia di femminicidio e di violenza di genere. Alla cerimonia ha partecipato anche il padre di Giulia, Gino Cecchettin, presidente onorario dell’Osservatorio regionale sulla violenza contro le donne.

A vincere il primo premio è stata la dottoressa Sofia Baldin con la tesi Violenza contro le donne e forme di vittimizzazione. Un’indagine qualitativa a partire dalle esperienze dei familiari delle vittime di femminicidio.

La tesi, recita la motivazione, “affronta in maniera concreta e attuale il fenomeno della violenza di genere attraverso le interviste ai familiari delle vittime di femminicidio. Sono state esplorate in modo approfondito sia in termini sociologici che criminologici e giuridici le conseguenze che portano gli episodi di violenza nei confronti di coloro che ne sono colpiti”.

Tre lavori magistrali sono stati premiati con il secondo posto ex-aequo: Violenza di genere online: pratiche e resistenza di Antonio Di Pietro; Femminicidio e arte. ‘Artivismo’ femminista in Italia e in Messico di Alice Giorato; L’impatto della copertura mediatica dei casi di femminicidio sull’opinione pubblica. Analisi critica e riflessione sul caso di Giulia Cecchettin di Erika Zucchetti.

L’intervento di Gino Cecchettin: “Sento l’emozione, ma il pensiero va a tutti i genitori”

Gino Cecchettin, anima della Fondazione Cecchettin e Presidente onorario dell’Osservatorio regionale permanente contro la violenza di genere – un organismo finalizzato all’osservazione, al monitoraggio e all’analisi dei fenomeni di discriminazione e di violenza – è intervenuto confidando “tutta l’emozione che sto provando in questo momento in cui viene ricordata mia figlia Giulia. Pur tuttavia, il mio pensiero va a tutti quei genitori le cui figlie sono state vittime di femminicidio: mi sento vicino a loro e al loro dolore”.

Cecchettin ha sottolineato il valore formativo e il coraggio dei partecipanti. “Oggi però, oltre a un giorno commemorativo, è anche un’occasione di festa perché i giovani che hanno deciso di fare una tesi sulla violenza di genere hanno dimostrato di aver riflettuto profondamente sul mondo in cui vivono, portando all’attenzione la necessità di contrastare i femminicidi e la violenza di genere”.

Il padre di Giulia ha concluso con un forte appello alle nuove generazioni: “Questi giovani hanno avuto il coraggio di affrontare queste tematiche e ora, con altrettanto coraggio, avranno il compito di far sì che in futuro non ci sia più la necessità di pubblicare tesi sulla violenza di genere, perché vorrà dire che questo deprecabile fenomeno sarà stato definitivamente debellato”.