Sanità, il neo-presidente Stefani: “La priorità è il servizio pubblico, va difeso e tutelato”

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Alberto Stefani sanità veneto
Alberto Stefani

La sanità pubblica è la priorità assoluta della nuova Giunta regionale del Veneto. Lo ha dichiarato Alberto Stefani, neo-eletto presidente della Regione, in una delle sue prime uscite pubbliche da governatore, intervenendo ieri, lunedì 1° dicembre 2025, a un incontro pubblico organizzato dai quotidiani del gruppo Nem al Teatro Verdi di Padova.

“La priorità è la sanità pubblica e il servizio sanitario pubblico rappresenta un valore per i cittadini che deve essere difeso e tutelato,” ha affermato Stefani, sottolineando come il tema sia stato centrale durante la campagna elettorale.

Sanità del Veneto: integrazione e difesa del servizio pubblico

Il Governatore ha toccato il tema dell’integrazione tra pubblico e privato, un fenomeno “che insiste in tutte le regioni”, ma ha ribadito la sua posizione ferma in difesa del servizio pubblico, anche di fronte alle sollecitazioni del settore privato.

Stefani ha inoltre risposto alle “strumentalizzazioni” politiche sul tema, citando dati comparativi: “Basti pensare e giova ricordarlo, che il Veneto ha una percentuale di sanità privata più bassa dell’Emilia, e quando sento certe strumentalizzazioni vorrei dire a chi le fa di guardare nelle regioni in cui governa il centrosinistra“.

Il neo-presidente ha ribadito che intende monitorare l’andamento del servizio pubblico durante il suo mandato: “Io la sanità pubblica la voglio difendere e credo che la vera sfida nella nostra Regione sia garantire posti di lavoro più appetibili.”

La sfida del personale sanitario

Secondo Stefani, la chiave per affrontare le sfide sanitarie regionali risiede nel personale: “La vera sfida nella nostra Regione sia garantire posti di lavoro più appetibili, con una contrattazione di secondo livello più efficace anche come conciliazione tra vita lavorativa e vita privata del personale medico e infermieristico: è importante una forte alleanza tra il mondo della politica e quello sanitario,” ha concluso.