Alto Vicentino Ambiente ricorre al Tar contro Schio e Torrebelvicino nell’ambito della fusione AVA-Soraris in ViAmbiente

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fusione ava soraris
Alto Vicentino Ambiente, sede Schio

Alto Vicentino Ambiente Srl ha depositato due ricorsi al Tar del Veneto per impugnare le delibere dei Comuni di Schio e Torrebelvicino relative alla fusione AVA Soraris e alla mancata sottoscrizione dei patti parasociali.

La mossa legale è diretta contro la scelta dei due enti di non governare assieme agli altri Comuni la nascente ViAmbiente Spa, la nuova multiutility dei rifiuti.

La disputa amministrativa si inasprisce, dopo che proprio dalle pagine di ViPiù avevamo riferito in precedenza della ferma opposizione di Schio e Torrebelvicino. I due Comuni, infatti, hanno votato contro l’operazione nei rispettivi consigli comunali e si sono detti pronti a recedere in caso la fusione per incorporazione di Soraris in AVA si concretizzi in via definitiva.

Il ricorso al Tribunale amministrativo regionale è arrivato dopo che i vertici di Alto Vicentino Ambiente avevano invitato formalmente i due Comuni a rivalutare la loro decisione. L’accordo, come noto, mira a creare un’unica entità in grado di gestire l’intero ciclo dei rifiuti in una vasta area del Vicentino.

Il ricorso di Alto Vicentino Ambiente sulla fusione Ava Soraris

Dalle pagine de Il Corriere del Veneto, edizione Vicenza e Bassano, Alto Vicentino Ambiente ha voluto spiegare la propria posizione in merito alla vicenda, chiarendo le implicazioni legali e normative del rifiuto.

“ViAmbiente Spa non potrà mantenere l’affidamento della gestione dei rifiuti urbani da parte dei Comuni che non esercitano il controllo analogo congiunto previsto dalla normativa. Infatti, l’articolo 16, comma 1 del Testo unico delle società a partecipazione pubblica stabilisce che le società in house ricevono affidamenti diretti di contratti pubblici dalle amministrazioni che esercitano su di esse il controllo analogo o da ciascuna delle amministrazioni che esercitano su di esse il controllo analogo congiunto. L’affidamento diretto si fonda sul presupposto della permanenza del controllo analogo congiunto del Comune affidante – spiegano da Ava -, in difetto del quale la stessa ragion d’essere del contratto di servizio viene meno. Inoltre, deliberando di non sottoscrivere i patti, i due Comuni presuppongono di adottare un nuovo modello di gestione diverso da quello pubblico, ma questa scelta da anni non compete più ai singoli Comuni, bensì al Consiglio di Bacino. Questa scelta normativa deriva dalla volontà della Regione e del legislatore di arrivare a gestioni non più frammentate, ma industriali ed efficienti”.

La vicenda: il gestore unico per 50 comuni

La fusione AVA-Soraris, il cui progetto è stato depositato ufficialmente lo scorso luglio, rappresenta il primo passo per la creazione di un gestore unico che, con l’ingresso di Valore Ambiente S.r.l. (società del Gruppo AGSM AIM che opera nel Comune di Vicenza), servirà un totale di 50 comuni e 310.000 abitanti nel Vicentino.

Mentre Schio e Torrebelvicino hanno espresso contrarietà, l’assemblea dei 23 Comuni soci di Agno Chiampo Ambiente ha approvato all’unanimità l’avvio delle linee guida relative all’operazione. Anche il Comune di Vicenza, tramite il consigliere Alessandro Marchetti, ha confermato di essere “decisamente interessato a seguire questo percorso“, puntando a “staccare Valore Ambiente da Agsm-Aim per entrare nel gestore unico”.

L’orizzonte temporale per trovare un accordo e concretizzare la configurazione del servizio a livello unitario è fissato a marzo 2027.

La nuova società, Viambiente Spa, sarà interamente pubblica e gestita in house. Il progetto è stato presentato per garantire un servizio di qualità con una tariffa equa, assicurando al contempo una governance equilibrata: le decisioni strategiche richiederanno non solo la maggioranza delle quote, ma anche quella della popolazione servita.