
Nei giorni scorsi sono state pubblicate, sul sito della Provincia di Vicenza, le integrazioni richieste a seguito dello svolgimento di una riunione preliminare della Conferenza dei Servizi per il progetto Silva lo scorso 11 settembre. Dopo una lettura attenta della documentazione, il Comitato Tuteliamo la Salute ritiene inaccettabile come si siano ignorate le zone di salvaguardia.
Il Comitato ricorda che la Silva Srl si trova al centro della zona di salvaguardia dei pozzi di Villaverla e Dueville e che all’interno di tali aree è vietata la gestione di rifiuti e lo stoccaggio di prodotti o sostanze chimiche pericolose. Tali aree, pur essendo vincolate, attendono ancora di essere approvate dalla Regione.
Il Comitato Tuteliamo la Salute vuole ricordare ancora una volta le due sentenze del Tar Lombardia e Tar Calabria che affermano che è da considerarsi discriminante l’analisi tecnica, effettuata in questo caso da Sinergeo. Lo stesso ATO Bacchiglione scrive di dover ritenere come già assoggettate a vincolo le zone di salvaguardia.
Dopo che Silva Srl e gli studi tecnici di Ranablu hanno completamente ignorato le zone di salvaguardia, il Comitato spera che ciò non sia fatto anche dalla Provincia di Vicenza in vista della Commissione VIA, che si terrà la mattina del 9 dicembre. Nel pomeriggio, alle 15 si terrà invece la Conferenza dei Servizi, che vedrà presenti tra gli altri anche il sindaco di Montecchio Precalcino Fabrizio Parisotto, che avrà diritto di voto.
Dalle nuove ed ultime integrazioni dell’azienda emerge un progetto che il Comitato definisce letteralmente il “progetto delle deroghe”. A seguito della Conferenza dei Servizi, l’azienda scrive di dover chiedere numerose deroghe alla società Autostrade per l’Italia, a Ferrovie dello Stato, a Viacqua, al Genio Civile, al Comune di Montecchio Precalcino.
Secondo il Comitato, qualche domanda bisognerebbe porsela, visto che è un progetto che si basa su tante, troppe deroghe. La cosa positiva è che le deroghe si possono anche bocciare: basta volerlo, sottolineano dal Comitato Tuteliamo la Salute.
Addirittura l’azienda chiede di poter fare il cancello “raso strada” e non più ad “imbuto” come è attualmente, per guadagnare spazio. I mezzi dovranno quindi inevitabilmente sostare all’esterno, in strada. Si ricorda che proprio adiacente si trova una stazione ferroviaria, quella di Villaverla-Montecchio, che viene raggiunta ogni giorno da studenti e pendolari, a piedi e in bicicletta, peraltro in assenza di illuminazione.
Non è chiaro come potrebbe venire garantita la sicurezza, vista anche l’assenza totale di marciapiedi e/o piste ciclabili. Un cittadino qualunque non potrebbe nemmeno sognarsi di chiedere delle deroghe di questo tipo poiché verrebbero rifiutate: il Comitato si aspetta che ciò avvenga anche con una multinazionale di rifiuti pericolosi.
Il Comitato Tuteliamo la Salute ribadisce per l’ennesima volta che, rispetto a qualche mese fa, il quadro ambientale è radicalmente cambiato da quando è emersa la contaminazione dei PFAS derivanti dalla Superstrada Pedemontana Veneta. Questa contaminazione equivale, per il territorio di Montecchio Precalcino, a 4 cave.
Anche in tempi recenti sono arrivati materiali contaminati dai PFBA, come rifiuti inerti, e va ricordato che tutte le discariche di Montecchio sono state chiuse con rifiuti che non sono sicuramente considerabili terriccio biologico. Inserire il progetto di Silva in una realtà ben più compromessa rispetto a quanto si sapeva qualche mese fa è ancor più inaccettabile. Il Veneto, con la provincia di Vicenza in primis, è tristemente diventata una zona di sacrificio ad alto reddito.
Silva si colloca in un disastro ambientale già reale, di cui non si conoscono ancora bene le proporzioni, e il danno ambientale è reato. A bloccare progetti simili basterebbe il solo Principio di Precauzione che non viene mai rispettato seppur regolamentato in modo chiaro anche dal punto di vista legislativo. Si fa riferimento all’articolo 191 del trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). Si tratta di un approccio alla gestione del rischio che prevede che il Principio di Precauzione venga adottato nel caso in cui una determinata politica o azione possa arrecare danno a cittadini o all’ambiente.
Comitato Tuteliamo la Salute







































