Il Natale porta depressione? Non è proprio così: la festa non causa sofferenza ma fa da cassa di risonanza emotiva

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Natale e depressione

Con l’arrivo delle feste, a partire dalla festa dell’Immacolata (in cui si entra nel vivo delle feste e dei preparativi), anche a Vicenza torna puntuale il tema del rapporto tra Natale e umore. Secondo una ricerca Assosalute/Human Highway, il 55% degli italiani dichiara di aver sperimentato almeno una volta sintomi del Christmas Blues — ansia, tristezza, irritabilità — e uno su tre associa al Natale emozioni negative.

Ma c’è un dato psicologico fondamentale spesso trascurato: la tristezza natalizia cresce in modo significativo nelle persone che durante l’anno hanno vissuto un lutto, una separazione o la fine di una relazione importante.

Perché lutti e separazioni pesano di più durante le feste?

La letteratura scientifica è chiara: le festività amplificano vissuti di perdita.

  • Studi sul bereavement (elaborazione del lutto) mostrano che i periodi ricchi di rituali familiari — come Natale — aumentano i picchi di malinconia, nostalgia e senso di vuoto. Le ricerche condotte in ambito clinico indicano che fino al 60–70% delle persone in lutto sperimenta un aumento della tristezza durante le festività successive alla perdita.

  • Le indagini sulle separazioni e sul distress post-rottura evidenziano invece che i momenti simbolici o socialmente codificati, come compleanni e festività, tendono a riattivare ricordi, confronti e senso di mancanza.

Il Natale, dunque, non crea la sofferenza, ma funge da cassa di risonanza emotiva.

Differenze di genere: donne più malinconiche, uomini più irritabili

Donne: malinconia, ansia e sovraccarico

Le donne riportano più spesso:

  • malinconia e tristezza

  • ansia

  • pressione legata ai ruoli di cura

  • senso di inadeguatezza

A Vicenza, come altrove, molte donne vivono il carico mentale dei preparativi, della gestione della famiglia e “dell’aspettativa del Natale perfetto”.

Uomini: irritabilità ed evitamento

Gli uomini, invece, mostrano più facilmente:

  • irritabilità

  • ritiro

  • stress economico

  • pressione lavorativa

È una diversa forma di espressione del disagio, non una sua minore intensità.

Due pesi diversi, stesso impatto

Il risultato è un Natale emotivamente difficile sia per uomini sia per donne, anche se per motivi diversi.

Natale a Vicenza: tra tradizione e fatiche emotive

Anche nel vicentino prevale la tradizione: la maggior parte delle persone trascorre le feste in famiglia o con amici, mentre una minoranza sceglie la solitudine come forma di riposo.

Ma chi arriva alle feste con una perdita recente o una separazione spesso vive il periodo con un nodo allo stomaco che “non passa”, anche nel contesto più affettuoso.

Proteggere la propria salute mentale durante le feste

Il Natale non è la causa del malessere: spesso porta alla luce ciò che durante l’anno resta silenzioso. Accettare che gioia e fatica possano convivere è un gesto di maturità emotiva.

Se nelle ultime settimane ti sei riconosciuto in:

  • tristezza,

  • ansia,

  • irritabilità,

  • senso di vuoto,

  • sovraccarico,

  • o se un lutto o una separazione recente ha reso tutto più pesante,

non significa essere fragili o “sbagliati”. Significa che qualcosa dentro di te ha bisogno di spazio, ascolto, direzione.

Quando chiedere un supporto psicologico?

A volte basta poco per ritrovare equilibrio. Altre volte serve uno spazio protetto in cui:

  • fermarsi,

  • comprendere,

  • rimettere ordine,

  • interrompere i circoli viziosi che alimentano la sofferenza.

Iniziare un percorso psicologico non è un segno di debolezza: è un atto di cura verso se stessi.

Il regalo più prezioso che puoi farti? Vivere meglio. E non devi farlo da solo.

Per approfondire:

  • Gilbert, P. (2020). La mente compassionevole. Giunti.

  • Seligman, M. E. P. (2018). Imparare l’ottimismo. Bur.

  • Linehan, M. (2015). DBT Skills Training Manual. Guilford Press.

  • American Psychological Association (APA) (2022). Holiday Stress Report.