Vicenza, nuovo appello di Pio Serafin per la cittadinanza onoraria al cardiochirurgo Loris Salvador

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Il dottor Loris Salvador durante un delicatissimo intervento chirurgico effettuato al San Bortolo (foto d'archivio)
Il dottor Loris Salvador durante un delicatissimo intervento chirurgico effettuato al San Bortolo (foto d'archivio)

Pio Serafin torna a chiedere che Vicenza riconosca la cittadinanza onoraria a Loris Salvador, trevigiano di origine friulana e riferimento mondiale della cardiochirurgia mininvasiva. Da anni opera al San Bortolo con risultati straordinari, ma la proposta non è ancora stata accolta.

Da oltre dieci anni, il nome di Loris Salvador è legato agli interventi più complessi e innovativi eseguiti nella cardiochirurgia italiana. Trevigiano, di origine friulana, formatosi alla scuola del prof. Gallucci di Padova, Salvador è oggi considerato uno dei maggiori esperti mondiali di chirurgia valvolare ed endoscopica mininvasiva. E da anni, ormai stabilmente, è al lavoro nelle sale operatorie dell’ospedale San Bortolo di Vicenza, dove ha contribuito a costruire un’eccellenza riconosciuta anche a livello internazionale.

Pio Serafin, consigliere comunale
Pio Serafin, consigliere comunale

Per questo Pio Serafin, già consigliere comunale e presidente della commissione cultura ai tempi del sindaco Achille Variati, rilancia ancora una volta la proposta che Vicenza gli conferisca la cittadinanza onoraria. «Da anni esegue interventi straordinari al San Bortolo – afferma Serafin –. Non c’è chirurgo al mondo che possa competere con lui per qualità e numero di operazioni. Ma la richiesta, che non penso sia solo mia, resta senza risposta».

Serafin conosce Salvador fin dagli anni Ottanta, quando il giovane medico muoveva i primi passi nella cardiochirurgia. Un legame che negli anni si è trasformato anche in fiducia personale. «Nel 2014 mi ha installato quattro by-pass – racconta –. Ha voluto essere lui a operarmi. È una persona di una dedizione rara, oltre che un professionista unico».

Le cronache recenti confermano la statura del cardiochirurgo: interventi riusciti in pazienti ritenuti inoperabili altrove, tecniche eseguite “al buio” tramite microstrumenti endoscopici, volumi operatori da primato (oltre 1.000 interventi l’anno tra programmati e urgenze). Al San Bortolo, Salvador e la sua équipe hanno salvato decine di vite con procedure pionieristiche, riducendo rischi, tempi di ospedalizzazione e dolore post-operatorio.

Nonostante ciò, la proposta di cittadinanza onoraria non è mai approdata a un confronto amministrativo. Serafin lo definisce «un ritardo incomprensibile», soprattutto perché il riconoscimento andrebbe non solo al medico, ma anche al valore che il suo lavoro porta alla città. «Vicenza deve capire che ospita un’eccellenza mondiale. Dare a Salvador la cittadinanza onoraria significherebbe rendere omaggio a un professionista che ogni giorno dà lustro al nostro ospedale e al nostro territorio».

L’appello, ora accompagnato dalle notizie dei più recenti interventi salvavita, torna dunque al centro del dibattito: Vicenza raccoglierà finalmente la proposta? Serafin ne è convinto: «È solo questione di tempo. Un riconoscimento così non onorerebbe solo lui, ma tutta la città».