Giunta Stefani, assessorato Sanità: le piste che (forse) portano a Vicenza 

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Mancano poche ore alla scadenza del 15 dicembre, termine ultimo per il neoeletto presidente della Regione Veneto, Alberto Stefani, per nominare la sua giunta e la formazione dell’esecutivo è al centro di un intenso braccio di ferro politico, in particolare su una delle caselle più pesanti: l’assessorato alla Sanità.

Le ipotesi sul tavolo, riportate oggi da Martina Zambon su Il Corriere del Veneto, vedono emergere due posizioni che, sebbene con esiti incerti, coinvolgono direttamente il territorio vicentino.

L’ipotesi politica: Francesco Rucco

La prima pista è quella che porta a Francesco Rucco, neo eletto consigliere regionale nelle fila di Fratelli d’Italia e fedelissimo di Elena Donazzan. Rucco vanta un curriculum istituzionale di peso nel Vicentino, essendo stato in passato sindaco del capoluogo berico e presidente della Provincia di Vicenza, oltre ad essere attualmente consigliere comunale nel capoluogo.

Tuttavia, il suo nome, pur sostenuto dall’ala del partito guidata da Donazzan, incontrerebbe delle riserve da parte del neogovernatore Stefani. La ritrosia del presidente sarebbe dovuta sia ai necessari “contrappesi” partitici da considerare nella spartizione delle deleghe, sia alla sua preferenza per una figura più tecnica per la Sanità, un ambito strategico sul quale Stefani ha insistito molto durante e dopo la sua campagna elettorale.

L’opzione tecnica: Maria Giuseppina Bonavina

Proprio in questa cornice di ricerca di un “tecnico di altissimo profilo” si inserisce la seconda figura vicentina: Maria Giuseppina Bonavina. La dottoressa Bonavina non è vicentina ma è nota per aver guidato per diversi anni l’ULSS 8 Berica (Vicenza).

Nonostante la sua solida esperienza nel settore, Bonavina non avrebbe ancora raccolto un consenso unanime, alimentando l’incertezza sulla scelta finale del Presidente.

Giunta, Il braccio di ferro sulla Sanità tra Stefani e Fratelli d’Italia

Secondo quanto riportato da Martina Zambon su Il Corriere del Veneto, il nodo della Sanità è il vero fulcro della trattativa. Stefani ha incontrato ieri a Roma il responsabile organizzativo di FdI, Giovanni Donzelli, dopo aver ufficialmente rimesso il suo mandato da deputato. L’accordo pre-elettorale prevedrebbe cinque assessori in quota FdI, inclusa la Sanità, ma Stefani starebbe esercitando il suo diritto ad avere l’ultima parola, insistendo per un nome tecnico.

Tra le altre ipotesi al vaglio per la Sanità, oltre ai nomi che portano in qualche modo a Vicenza, si menzionano Diego Ruzza, psicologo veronese, eletto in quota FdI, ma la sua nomina potrebbe creare tensioni interne al partito. Roberto Rigoli, figura tecnica la cui disponibilità sarebbe stata sondata. Giorgio Palù o Domenico Mantoan: nomi di altissimo profilo tecnico. Francesca Russo, direttore della Prevenzione in Regione e stimata “zarina” della sanità durante la pandemia.

Il nodo resta tra la volontà del partito di insediare un assessore politico e la preferenza di Stefani per un profilo tecnico. L’esito di questo braccio di ferro è atteso con ansia anche da Forza Italia, che deve ancora capire, in base alle deleghe, a chi affidare il suo unico assessore in giunta.