
Il tessuto dell’economia a Vicenza e provincia nel terzo trimestre 2025 mostra segnali contrastanti. L’ultima indagine congiunturale elaborata dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Vicenza evidenzia il permanere di una generale incertezza, ma registra un elemento positivo cruciale: la produzione torna a crescere dello +0,7% rispetto al trimestre precedente.
Questo dato è in linea con gli andamenti regionali e nazionali (rispettivamente +1,2% e +0,5%), ma si scontra con un fatturato che rimane in territorio negativo (-0,8% congiunturale). Rispetto allo stesso periodo del 2024, i saldi sono invece positivi sia per la produzione (+0,4%) sia per il fatturato (+0,1%).
Ordini in divergenza e andamenti settoriali in chiaro-scuro
L’analisi degli ordini acquisiti mostra una netta divergenza tra i mercati: si registra un aumento robusto sul mercato domestico (+1,9% congiunturale), a fronte di una decisa contrazione per l’export (-2,6%), influenzata probabilmente dalla corsa ad anticipare i dazi statunitensi nel trimestre precedente. Su base annua, la crescita è contenuta sia in Italia (+0,5%) che sui mercati internazionali (+0,8%).
Sotto il profilo settoriale, quasi tutte le variazioni della produzione sono negative rispetto al terzo trimestre 2024. Le uniche eccezioni riguardano i settori alimentare e del sistema moda (quest’ultimo cresce dopo un periodo di estrema debolezza). I dati sono leggermente positivi per la metal-meccanica, mentre risultano decisamente negativi per i comparti legno-mobile, concia e orafo. In generale, i beni di consumo sembrano in fase di espansione, mentre le imprese legate alla produzione di beni intermedi e di investimento restano in maggiore difficoltà.
CIG e procedure concorsuali: luci e ombre
I dati sugli ammortizzatori sociali mostrano un andamento in chiaro-scuro: nel III trimestre le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni (CIG) sono state 4,7 milioni, in aumento rispetto al trimestre precedente, ma in diminuzione del -12,8% rispetto allo stesso periodo del 2024. Tuttavia, il dato complessivo sui primi nove mesi del 2025 è in aumento a causa dell’alto numero di ore autorizzate nel primo trimestre.
Per quanto riguarda le procedure concorsuali, i dati, pur influenzati dalla modifica normativa sulla composizione negoziata della crisi d’impresa, evidenziano un forte incremento rispetto al 2024 (359 imprese coinvolte nei primi nove mesi del 2025 contro 186 dell’anno precedente), a conferma del deterioramento economico.
Spirito imprenditoriale, occupazione e credito: segnali positivi
Nonostante le difficoltà, si conferma vivo lo spirito imprenditoriale del territorio. Nel III trimestre 2025, il saldo tra iscrizioni e cancellazioni al Registro delle Imprese è positivo e pari a +179. Nei primi nove mesi dell’anno si registra un saldo di +157 imprese. Si nota che il numero di cancellazioni è il più basso dal II trimestre 2020. Cresce in particolare il numero di imprese nei settori credito-assicurazioni e servizi, mentre diminuiscono manifatturiero, turismo e commercio.
L’occupazione nel manifatturiero chiude settembre a 149.521 unità, in leggero aumento rispetto a giugno. Permane un’elevata difficoltà di reperimento di figure professionali (difficile il 53% delle 18.320 richieste attese nel trimestre dicembre-febbraio).
Infine, anche il rapporto con il credito alle imprese registra una moderata espansione e un miglioramento qualitativo. Il livello dei prestiti vivi alle imprese vicentine al 30 giugno 2025 è pari a 12,5 miliardi, in leggera crescita. Il tasso di decadimento dei prestiti (che misura l’entrata “in sofferenza” dei crediti) diminuisce, attestandosi a 1,772, un segnale di parziale miglioramento della situazione creditizia.
Nonostante il grado di utilizzo degli impianti resti stabile al 70,7% (lontano dall’ottimale 80%), la quota di imprenditori che prefigura un incremento produttivo nel breve periodo non diminuisce, attestandosi al 37,6%.



































