
Si accende il dibattito interno alla Lega per l’assegnazione del seggio lasciato vacante alla Camera dei Deputati dal neo-governatore del Veneto, Alberto Stefani. Quest’ultimo si è dimesso l’altro ieri dal suo incarico a Montecitorio, rendendo necessario indire elezioni suppletive nel collegio uninominale di Rovigo, che dovrebbero tenersi tra marzo e aprile. Prima, però, la Giunta della Camera e poi l’Aula dovranno esprimersi sulle sue dimissioni.
Il nome del predestinato per quel seggio sembrava essere quello dell’ex presidente del Veneto, Luca Zaia, ma ultimamente le quotazioni del tesoriere del partito, Alberto Di Rubba, hanno iniziato a salire nella cerchia del vicepremier Matteo Salvini. La tesi prevalente – sottolinea La Repubblica – è che Di Rubba sia “l’unico tesoriere senza seggio“, e Salvini aveva già in precedenza accarezzato l’idea di portarlo alla Camera, possibilità che in quel momento era sfumata a seguito di una nomina poi saltata. Questa potrebbe essere la volta buona per il tesoriere.
Zaia: riflette sul ruolo romano e guarda a Venezia
Tuttavia, l’assegnazione del seggio dipende anche dalla decisione di Zaia. Il “Doge”, come riferiscono i suoi, sta ancora riflettendo sull’opportunità di occupare lo scranno romano. L’alternativa per l’ex governatore è rappresentata dalla candidatura a sindaco di Venezia la prossima primavera, in un’ottica di ricollocazione politica di primo piano. Nel frattempo, Zaia sembra concentrato sul Veneto, dove sarebbe in odore di elezione a presidente del Consiglio regionale.
Tuttavia, una molto più probabile scelta verso Roma o Venezia, aprirebbe alla possibilità di una presidenza del Parlamentino Veneto per il vicentino Francesco Rucco. Il più votato di Fratelli d’Italia in Veneto, ex sindaco di Vicenza e della provincia berica, attuale consigliere di opposizione nel capulogo, potrebbe ambire al ruolo (succedendo a un altro vicentino, l’ex presidente del Consiglio della Regione Veneto, Roberto Ciambetti, ndr) dopo il quasi certo tramonto di un seggio nella Giunta (ne avevamo scritto qui).
In un’intervista a Il Tempo, Zaia ha confermato il suo impegno immediato a livello regionale: “Sono uno che ha sempre lavorato per la squadra, pur avendo delle posizioni che, a volte, non sono tipiche della squadra. Mi è stato chiesto dal presidente Stefani di dare una mano in questa fase e la darò. Anche perché penso di essere un profondo conoscitore dell’amministrazione regionale”.
Quanto alle suppletive ha risposto: “Quanto ad altri incarichi a livello nazionale vedrò, adesso cercherò di capire anche rispetto al mio profilo quale sarà la miglior scelta che posso fare”. Sull’idea di fare il sindaco di Venezia come “idea romantica”, ha replicato: “Non c’è dubbio”. E su Roma ha concluso con un diplomatico: “Mai dire mai, ma ora sono concentrato in questa fase cruciale per il neo presidente Stefani”.
Il commento del sindaco Brugnaro
Sulla possibile corsa per Venezia, si è registrato anche il commento dell’attuale primo cittadino, Luigi Brugnaro. Rispondendo ai giornalisti a Mestre, il sindaco ha dichiarato: “Zaia come mio successore? Adesso è presto. Io penso che probabilmente potrebbe fare bene altre cose. Non so se voglia candidarsi, questo dovete chiederlo a lui”.
Brugnaro ha concluso auspicando “una continuità”, sottolineando l’esistenza del “partito del ‘no'”, un partito di persone che “hanno paura e spesso sono persone che raccontano anche balle o raccontano le cose a modo loro, rendendo una verità veramente modificata”.

































