Mieloma multiplo, svolta al San Bortolo: eseguito il primo trattamento Car-T in Veneto

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All’ospedale San Bortolo di Vicenza è stata somministrata con successo nei giorni scorsi, per la prima volta in Veneto, la terapia Car-T su un paziente affetto da mieloma. Si tratta di un traguardo che estende l’ambito di applicazione di questa metodica all’avanguardia, finora riservata alla cura di alcuni linfomi aggressivi e della leucemia linfoblastica acuta.

Il mieloma multiplo è un tumore del sangue che origina dalle plasmacellule, globuli bianchi che normalmente producono anticorpi. Quando queste cellule diventano maligne, si accumulano nel midollo osseo producendo una proteina anomala che danneggia le ossa, causa anemia e indebolisce il sistema immunitario. Sebbene non sia ancora considerata una malattia guaribile, l’introduzione delle Car-T segna una svolta: rispetto ai farmaci chemioterapici, questa terapia consente remissioni più durature e una qualità di vita molto migliore.

“L’applicazione delle Car-T rappresenta una vera e propria rivoluzione” – spiega Alberto Tosetto, direttore dell’U.O.C. di Ematologia di Vicenza – “perché non sono più necessari gli accessi costanti in ospedale ogni 10-15 giorni per il mantenimento. Queste terapie riescono a eliminare il 99,999% delle cellule malate grazie a una precisione estrema”.

La tecnologia Car-T è un’immunoterapia personalizzata che trasforma le cellule del paziente in “farmaci viventi”. Il processo prevede il prelievo dei linfociti T dal sangue, che vengono poi modificati geneticamente in laboratori specializzati per riconoscere un bersaglio specifico sulle cellule tumorali. Una volta moltiplicate e reinfuse nel paziente, queste cellule sono pronte a distruggere il cancro in modo mirato.

Attualmente il trattamento è riservato a casi selezionati, come pazienti già sottoposti a trapianto di midollo con ricaduta precoce, ma le prospettive future sono ampie. “È lecito attendersi che i pazienti oggi candidati al trapianto possano passare direttamente alle Car-T in molte situazioni”, conclude Tosetto.

L’ospedale di Vicenza conferma così il suo ruolo di eccellenza: nel 2020 è stato il primo centro autorizzato AIFA nel Nord Italia e oggi vanta la maggiore casistica nazionale con oltre 100 infusioni effettuate. Operando in una rete regionale che include Verona e Padova, il San Bortolo ha già valutato oltre 250 pazienti, confermandosi punto di riferimento per l’intero Veneto.