Contraffazione di lusso, maxi operazione della Finanza: perquisizioni anche a Vicenza e sequestri milionari

109
guardia di finanza di como lusso

La Guardia di Finanza di Como ha eseguito un maxi sequestro di oltre 30.000 articoli contraffatti, tra cui borse, foulard, cinture e scarpe con i loghi dei più prestigiosi marchi del lusso come Hermes, Louis Vuitton, Chanel, Gucci e Prada. L’operazione ha visto l’impiego di oltre 80 finanzieri su tutto il territorio nazionale.

Le perquisizioni hanno interessato diverse province italiane, colpendo duramente anche il territorio di Vicenza. Oltre al capoluogo berico, i controlli sono scattati nelle province di Como, Varese, Milano, Firenze, Prato e Napoli, coinvolgendo 24 soggetti ritenuti responsabili della produzione e vendita della merce illegale.

Smantellate due filiere e sequestrati contanti

L’attività investigativa ha permesso di smantellare due distinte filiere produttive del falso, interrompendo un giro d’affari stimato in milioni di euro. Durante le operazioni, le Fiamme Gialle hanno rinvenuto e sequestrato 620.000 euro in contanti, tra cui 47 banconote da 500 euro e 147 da 200 euro, oltre a tre autovetture di grossa cilindrata usate per il trasporto.

La prima filiera, composta da soggetti di nazionalità italiana e cinese, gestiva un canale autonomo di produzione. Nell’hinterland milanese è stato scoperto un capannone clandestino attrezzato con macchinari, matrici e oltre 1.000 metri lineari di pellame e tessuti tecnici. In un’abitazione a Milano era stato inoltre allestito un laboratorio domestico per l’assemblaggio dei semilavorati.

Il mercato del falso: prezzi e distribuzione

Gli articoli finiti venivano affidati a corrieri per la consegna a rivenditori finali, tra cui negozianti compiacenti o venditori abusivi attivi su piattaforme digitali. La seconda filiera era invece guidata da un cittadino italiano collegato a un opificio milanese specializzato nella pelletteria, capace di realizzare prodotti esteticamente identici agli originali.

Le indagini hanno rivelato un forte divario tra i prezzi del mercato legale e quello illecito: borse di alta gamma che normalmente costano tra i 1.000 e i 5.000 euro venivano vendute, a seconda della griffe, a cifre oscillanti tra i 300 e i 700 euro. L’intervento della Guardia di Finanza ha impedito che questi prodotti non conformi alterassero ulteriormente la concorrenza nel settore della moda.