Caso Fogazzaro-Palestina: una contro-assemblea degli studenti e una lettera aperta a Mattarella di genitori e insegnanti

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La contro-assemblea davanti al Fogazzaro

Una contro-assemblea, annunciata ieri, davanti alla sede della scuola e una lettera aperta al presidente della Repubblica Servio Mattarella: la vicenda dell’Assemblea degli studenti del Liceo Fogazzaro di Vicenza – che nel programma prevedeva uno spazio informativo dedicato alla Palestina e alla drammatica situazione di Gaza – da diversi giorni al centro di un acceso dibattito che coinvolge istituzioni, docenti, studenti e cittadini, mette in evidenza le tensioni tra la libertà di espressione e le interferenze politiche nelle attività scolastiche, sollevando questioni importanti sulla libertà di opinione e sul ruolo della scuola come luogo di confronto e crescita democratica.

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Gli studenti davanti al Fogazzaro

Come noto, il tutto era iniziato con l’organizzazione di un’assemblea d’istituto da parte degli studenti del Liceo Fogazzaro, prevista per il 22 e il 23 dicembre 2025, gli ultimi giorni prima dell’inizio delle vacanze di Natale. Lo scopo era quello di affrontare il tema del conflitto israelo-palestinese, in particolare sulla situazione umanitaria a Gaza, attraverso attività laboratoriali intitolate “Racconti dai territori”. I ragazzi, desiderosi di sensibilizzare i loro coetanei su una delle crisi più sanguinose del momento, avevano programmato di ascoltare testimonianze dirette e condividere riflessioni su un’emergenza che vede coinvolti milioni di civili innocenti.

Tuttavia, l’iniziativa è stata ostacolata. La dirigente provinciale di Fratelli d’Italia Giulia Gennaro ha diffuso pubblicamente il programma dell’assemblea sui social, criticando la presunta mancanza di contraddittorio e temendo un “dibattito politico” che, secondo alcune voci, avrebbe potuto essere divisivo o politicizzato. La circolare ufficiale, che avrebbe dovuto autorizzare l’evento, è stata poi contestata, portando alla sospensione dei laboratori. La dirigente scolastica, in un atto che ha suscitato molte polemiche, ha applicato le recenti Note del Ministero dell’Istruzione e del Merito, che limitano lo svolgimento di manifestazioni e eventi nelle scuole, ritenendo che l’assemblea potesse creare divisioni o disturbare l’ordine scolastico.

Di fronte a questa situazione, alcuni docenti e genitori hanno deciso di solidarizzare con gli studenti, scrivendo una lettera aperta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (qui il testo integrale della lettera al Presidente Mattarella). In questa missiva, firmata da un gruppo di insegnanti e cittadini preoccupati dall’ingerenza politica nelle attività scolastiche, si sottolinea come le assemblee siano strumenti fondamentali per lo sviluppo del senso critico e della cittadinanza attiva tra i giovani. La lettera evidenzia che l’obiettivo degli studenti non era un dibattito politico, bensì un momento di ascolto e riflessione su un’emergenza umanitaria, nel rispetto dei valori costituzionali di libertà di espressione e pluralismo.

Il documento fa anche riferimento ad altri episodi simili verificatisi in scuole toscane ed emiliane, segno di un fenomeno che sembra diffondersi su tutto il territorio nazionale. I promotori dell’appello chiedono, quindi, un intervento diretto del Capo dello Stato per sollecitare il Ministero dell’Istruzione a rivedere le Note che, a loro avviso, limitano eccessivamente la libertà di espressione degli studenti e dei docenti.

La vicenda solleva questioni fondamentali sul ruolo della scuola e sulla sua funzione di luogo di formazione democratica. La libertà di esprimere opinioni, di discutere di temi attuali e di sensibilizzare sul rispetto dei diritti umani sono principi cardine della Costituzione italiana. Tuttavia, l’uso di strumenti normativi come le Note ministeriali, se mal interpretati o applicati in modo restrittivo, rischiano di soffocare l’autonomia scolastica e il diritto degli studenti di partecipare attivamente alla vita civica.