Saragat, europeismo argine a nazionalismi: Psi Vicenza ne rilancia il pensiero nell’anniversario dell’elezione a Presidente della Repubblica

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Giuseppe Saragat
Giuseppe Saragat

Nel 61° anniversario dell’elezione di Giuseppe Saragat al Quirinale, il Psi di Vicenza ne richiama l’europeismo come progetto politico e civile contro i sovranismi.

Nel 61° anniversario dell’elezione di Giuseppe Saragat alla Presidenza della Repubblica, il Partito Socialista Italiano di Vicenza sceglie di ricordare una figura centrale della storia democratica italiana per rilanciarne l’attualità politica e culturale: l’europeismo come risposta ai nazionalismi e ai nuovi autoritarismi. Un richiamo che non ha il sapore della commemorazione rituale, ma quello di una presa di posizione netta sul presente e sul futuro dell’Europa.

Psi Vicenza
Luca Fantò, segretario Psi Vicenza

Per i socialisti vicentini, come dice Luca Fantò, segretario locale, Saragat rappresenta “il miglior anelito all’unità europea” espresso dalla storia repubblicana. Da Presidente della Repubblica, dal 1964 al 1971, rafforzò il ruolo internazionale dell’Italia come Paese pienamente inserito nel processo di integrazione europea e nel campo delle democrazie occidentali, confermando una visione maturata ben prima dell’ascesa al Colle.

Socialista democratico e convinto antifascista, Saragat considerava l’Europa unita non solo come un progetto economico, ma come una scelta politica indispensabile per garantire pace, democrazia e progresso sociale dopo le tragedie delle due guerre mondiali. L’integrazione europea, nella sua visione, doveva fondarsi su valori comuni – libertà, giustizia sociale, solidarietà tra i popoli – e su istituzioni sovranazionali forti, capaci di tutelare diritti e libertà dei cittadini.

Un’Europa unita, per Saragat, era anche lo strumento per superare i nazionalismi esasperati che avevano condotto il continente alla distruzione e per costruire un argine contro ogni forma di totalitarismo, sia di destra sia di sinistra. Un pensiero che si tradusse in un sostegno convinto ai primi passi dell’integrazione europea: dal Consiglio d’Europa alla CECA, fino al Trattato di Roma del 1957.

Il Psi di Vicenza sottolinea come questa lezione risulti oggi di straordinaria attualità, in una fase storica segnata dal ritorno di sovranismi aggressivi e da un’Europa messa in discussione dall’interno. Il rischio, avvertono i socialisti, è quello di un continente ridotto a una “costellazione di feudi” al servizio di poche potenze globali, lontano dal progetto originario di cooperazione e democrazia.

Ricordare Saragat, conclude il Psi vicentino, significa quindi rilanciare un europeismo riformista e democratico come patrimonio politico ancora vivo, capace di orientare le scelte del presente e di offrire una bussola culturale per affrontare le sfide del futuro.