Giubileo della Speranza, la diocesi di Vicenza chiude l’Anno Santo con oltre 500 ministranti in Cattedrale

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28 dicembre 2025 Chiusura diocesana Giubileo della Speranza
28 dicembre 2025 Chiusura diocesana Giubileo della Speranza

Una Cattedrale gremita ha accolto la Messa di chiusura diocesana del Giubileo della Speranza. Oltre 500 ministranti, testimonianze di carità e un forte messaggio del vescovo Brugnotto: la speranza non si archivia, si vive.

Una Cattedrale colma di volti giovani, voci, simboli e storie ha accompagnato, domenica 28 dicembre, la chiusura diocesana del Giubileo della Speranza a Vicenza. Oltre 500 ministranti provenienti da tutta la diocesi hanno preso parte alla celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Giuliano Brugnotto, al termine di una giornata intensa, vissuta come autentico pellegrinaggio urbano “alla ricerca della speranza”.

28 dicembre 2025 Chiusura diocesana Giubileo della Speranza
28 dicembre 2025 Chiusura diocesana Giubileo della Speranza

La data non è casuale: la domenica dopo Natale coincide da anni con la Giornata diocesana del ministrante, che nel 2024 e nel 2025 si è intrecciata rispettivamente con l’apertura e la conclusione dell’Anno Santo. Un filo rosso che ha dato continuità a un percorso ecclesiale e comunitario, culminato nella celebrazione in Cattedrale.

Accanto al vescovo hanno concelebrato due diaconi, circa 60 sacerdoti diocesani e religiosi, padre Veniamin Onu della comunità ortodossa moldava e padre Cristian Glavan della comunità ortodossa romena, a sottolineare anche una significativa dimensione ecumenica. Presenti numerose realtà diocesane e istituzionali, tra cui il sindaco di Vicenza Giacomo Possamai, la vicesindaco Isabella Sala e la delegata del Prefetto Elisabetta Dalla Libera.

Il cuore della celebrazione è stato affidato alle esperienze vissute dai ministranti durante la mattinata, articolata in 20 luoghi significativi della città. Testimonianze di speranza concreta, incarnata in storie di carità, accoglienza, liberazione e servizio: dai santi vicentini come Giovanni Antonio Farina, Maria Bertilla Boscardin e don Ottorino Zanon, fino alle realtà attive oggi sul territorio, come Caritas, Migrantes, Presenza Donna, Comunità di Sant’Egidio, Sermig e le case famiglia dell’Associazione Papa Giovanni XXIII .

28 dicembre 2025 chiusura diocesana Giubileo
28 dicembre 2025 chiusura diocesana Giubileo

Il vescovo Brugnotto, dopo aver ascoltato il racconto dei ragazzi, ha pronunciato una breve ma intensa omelia, riprendendo i segni di speranza emersi dalle testimonianze. «Il Giubileo si chiude – ha ricordato – ma non per questo smettiamo di essere pellegrini di speranza». Un invito chiaro a non archiviare l’Anno Santo come evento concluso, ma a trasformarlo in stile di vita quotidiano.

Particolarmente significativo il momento musicale: subito dopo l’omelia, il coro della Cattedrale, diretto dal maestro Massimo Donadello, ha eseguito il Dona nobis pacem dalla Messa in si minore di Johann Sebastian Bach, evocando insieme l’invocazione universale di pace e il cammino ecumenico nel 1700° anniversario del Concilio di Nicea.

Al termine della celebrazione è stata consegnata, come da tradizione, la “lampada del servizio” ai ministranti dell’unità pastorale di San Giovanni Ilarione: un segno semplice ma eloquente di amicizia con Gesù e di impegno nel servizio, passato di mano in mano tra comunità, come la speranza che non si esaurisce, ma si trasmette.

28 dicembre 2025 chiusura diocesana Giubileo
28 dicembre 2025 chiusura diocesana Giubileo