
Vicenza si prepara al Capodanno e a salutare il 2025 con un’ondata di ottimismo che unisce la tavola e le piazze. Secondo l’ultima indagine di Confesercenti Veneto Centrale, il comparto della ristorazione berica viaggia spedito verso il sold out per la notte di San Silvestro, confermando la voglia dei vicentini di condividere il passaggio al nuovo anno fuori dalle mura domestiche.
Se il Natale si è confermato una festività intima e familiare, il Capodanno segna il trionfo dei locali pubblici. Molte trattorie e ristoranti della città e della provincia hanno già registrato il tutto esaurito, premiando in particolare quegli esercenti che hanno saputo giocare d’anticipo con strategie di marketing mirate e menu studiati per l’occasione.
Menu strategici e prezzi contenuti
In un contesto economico che invita ancora alla prudenza, i ristoratori vicentini hanno messo in campo diverse soluzioni per venire incontro ai clienti.
“Va riconosciuto il grande impegno degli operatori che, nonostante l’aumento dei costi, sono riusciti a contenere i prezzi dei menu”, spiega il vicepresidente di Confesercenti Veneto Centrale, Flavio Convento.
Le strategie adottate variano: c’è chi ha puntato su percorsi gastronomici più snelli e chi ha scelto una gestione flessibile delle aperture, decidendo magari di restare chiuso la sera del 31 per concentrare l’offerta sul pranzo del 1° gennaio. Sulle tavole non mancheranno le eccellenze del territorio, con un finale dominato dai dolci della tradizione e, allo scoccare della mezzanotte, dal brindisi rigorosamente a base di bollicine italiane.
Una festa per tutti tra centro e periferia
Non solo ristoranti: il Capodanno a Vicenza sarà anche un evento diffuso. Un plauso particolare da parte di Confesercenti va all’organizzazione degli eventi pubblici nel cuore della città. La festa in centro storico è stata pensata per essere inclusiva e attenta alle esigenze delle famiglie, creando un equilibrio tra intrattenimento e convivialità.
“È il segnale di una convivialità ritrovata“, conclude Convento. “L’offerta è all’altezza e il fatto che il Capodanno si divida tra ristoranti, case private e spazi pubblici è un dato estremamente positivo per il commercio locale, che guarda al 2026 con una rinnovata dose di ottimismo”.































