100 anni di PCI: il PD nel 2019 votò per equiparazione comunismo-nazismo, Putin oggi punisce chi lo fa. Le opinioni di Thibault (Usb), Langella (PCI) e Donvito (Aduc)

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Giovedì 19 settembre 2019 il Parlamento europeo ha approvato una mozione dal titolo “Importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa” votata anche da 13 deputati del PD. In una delle quattro versioni che hanno preceduto la stesura finale comunismo e nazismo venivano messi sullo stesso piano in quanto ideologie che hanno portato morte e distruzione e che vanno condannate affinché non si riaffermino più in Europa. La versione finale è stata edulcorata, ma di fatto rimane l’equiparazione tra comunismo e nazismo, cosa che ha fatto molto discutere. In questi giorni invece, il presidente russo Putin sta pensando a una legge per punire chi equipara nazismo e Unione Sovietica, una sorta di legge contro l’apologia dove in questo caso però non è vietato esaltare un totalitarismo ma è vietato, in un certo senso, parlarne male, il che non significa che si stia costringendo le persone a parlarne bene. Volendo fare una battuta, e tenendo sempre presente il paradosso di Popper, viene proposta una multa per chi dice sciocchezze. La vede così anche il presidente dell’associazione Aduc Vincenzo Donvito.

“Il Presidente russo Vladimir Putin ha dato “istruzioni” al Presidente della Duma di Stato di mettere a punto un provvedimento con cui proibire di paragonare in pubblico l’Unione sovietica alla Germania nazista. Il provvedimento legislativo dovrebbe essere un emendamento alla legge che promuove la Vittoria di Mosca sulla Germania nazista.
Noi crediamo che assimilare Urss e Germania nazista è una semplificazione che anche il più renitente allo studio della storia non oserebbe. Il furore politico, però, consente questo e altro. Ne prendiamo atto: è una fesseria” afferma Donvito in un comunicato.

“Nel contempo vietare che qualche ignorante faccia questi paragoni ci sembra altrettanta fesseria. Che crediamo non potrebbe essere insegnamento per evitare il negazionismo storico Urss=nazi. Anzi. Probabilmente contribuirà ad esarcerbare ulteriormente gli animi e non aiuterà a meglio capire… ovviamente per chi fosse disponibile a capire. Quindi: a fesseria si è risposto con altrettanta fesseria. E invece di arrivare a zero  fesserie si è arrivati a due fesserie. Ecco cosa ci sembra che accada quando la storia viene negata. E invece di rispondere col buon senso e altrettanta storia, si usa l’arroganza del potere”.

Abbiamo approfittato della doppia ricorrenza dei 100 anni del Partito Comunista Italiano e del giorno della Memoria per chiedere un commento a Luc Thibault, sindacalista Usb Alto Vicentino e Giorgio Langella, segretario regionale del PCI Veneto di cui è responsabile nazionale per il Lavoro.

L’Europa equipara nazismo e comunismo, con il benestare del PD, erede in qualche modo, dopo il 1991 e la scissione del PCI in PDS,  poi DS, di quella tradizione politica comunista, mentre Putin, ex funzionario del KGB, pensa a una sorta di sanzione per chi lo fa. Cortocircuito?

Thibault: “La repressione oggi in Russia è la stessa di allora, ma fascismo e nazismo sono diversissimi dal comunismo, hanno distrutto i partiti operai. Sicuramente però non si può dire che Putin sia comunista. Per quanto riguarda il PD… be’, la coerenza del PD non esiste”.

Langella: “Il PD non è l’erede del PCI, è un partito liberale, la collocazione di PDS, DS e poi PD è diversa da quella del PCI, la deriva del PCI è iniziata sicuramente con la morte di Berlinguer nel 1984 ma anche con le dimissioni di Natta nel 1988 e con l’avvento di Ochetto. Da lì non è più stata seguita l’idealità del PCI.

L’equiparazione tra nazismo e comunismo è antistorica, nella delibera dell’Unione Europea del 2019 si parla di comunismo e nazismo, ma mai di fascismo, quando invece il fascismo direi che in Italia ne ha fatte, pensiamo alle leggi razziali per esempio. Quella del 2019 è stata una mozione che non dovrebbe essere nemmeno ammissibile. Oggi ricorre il giorno della memoria, ma ricorre quindi anche l’ingresso dell’armata rossa ad Auschwitz, la seconda guerra mondiale l’hanno vinta anche i sovietici. Quindi è insultante per la storia della Russia l’equiparazione con il nazismo, su questo punto Putin non ha tutti i torti. Sarebbe giusto dialogare con Cina e Russia e anche Sudamerica, Vietnam, Medio Oriente, non attaccarli, ma l’Occidente tende ad esportare le sue idee e i suoi modi di fare. Poi ci sono tante questioni, pensiamo all’imperialismo, che non è altro che l’imposizione della propria visione del mondo, pensiamo al caso Assange. Mi sembra che si voglia tornare a una guerra fredda anacronistica, acuita probabilmente o accelerata dalla tragedia della pandemia Covid“.