100 anni fa nasceva Camilleri, Mattarella: “Ha rappresentato complessità della sua terra”

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(Adnkronos) – Oggi, 6 settembre, Andrea Camilleri avrebbe compiuto 100 anni. "Il centenario della nascita di Andrea Camilleri consente di ricordare una figura di primo piano del panorama culturale italiano e internazionale. Numerose sue opere continueranno a essere fonte di ispirazione per generazioni di lettori e di scrittori", afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.  "Andrea Camilleri – aggiunge il Capo dello Stato – è stato un autore poliedrico che ha offerto un contributo significativo nei molteplici ambiti in cui ha operato, spaziando dal teatro alla televisione, alla narrativa. Ha saputo coniugare trame poliziesche e raffinata verve umoristica, in cui un linguaggio complesso (in cui gioca un ruolo il dialetto della sua Sicilia) ha permesso di rappresentare la ricchezza e la complessità del patrimonio etnografico della sua terra natia a un crescente gruppo di appassionati". "Camilleri – continua – si è distinto per la sua creatività, raffigurando personaggi e scenari, talora immaginari, che nello stesso tempo tratteggiano spaccati di diverse epoche. Il lascito culturale di Camilleri è un bagaglio prezioso".  Così Anche il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani ricorda lo scrittore agrigentino, morto a Roma nel 2019. "Oggi Andrea Camilleri avrebbe compiuto cento anni. Un anniversario che non è soltanto una ricorrenza letteraria, ma un momento di memoria collettiva per l'Italia intera e, in particolare, per la Sicilia. Camilleri – scrive Schifani su Facebook – ha saputo trasformare la nostra terra in un luogo narrativo universale: i paesaggi, i dialetti, le contraddizioni e la bellezza di questa Isola sono diventati materia viva di una lingua nuova, capace di emozionare milioni di lettori e spettatori in tutto il mondo".  "Il suo commissario Montalbano – prosegue – non è soltanto un personaggio di carta o televisivo, ma un compagno di viaggio che ha contribuito a raccontare la Sicilia con le sue luci e le sue ombre. Grazie a Camilleri, Vigata è diventata un mito, un punto di incontro tra immaginazione e realtà, e i luoghi scelti per ambientare le riprese della celebre serie hanno conosciuto una straordinaria stagione di crescita culturale e turistica. Ragusa Ibla, Scicli, Punta Secca, Modica e tanti altri centri barocchi hanno visto aumentare negli anni l'afflusso di visitatori attratti dal desiderio di calcare gli stessi scenari del commissario più amato d'Italia. La Regione Siciliana ha voluto accompagnare questo centenario con iniziative che rendono omaggio al maestro e, al tempo stesso, rafforzano il legame tra letteratura, identità e promozione del territorio. In collaborazione con il Comitato nazionale Camilleri 100, abbiamo sostenuto gli eventi in programma al Teatro Antico di Taormina. L'obiettivo è far sì che la memoria di Camilleri non resti confinata nelle pagine dei suoi libri o nelle immagini televisive, ma continui a vivere come motore di sviluppo e consapevolezza identitaria". "Camilleri, amava definirsi siciliano di Porto Empedocle e cittadino del mondo – aggiunge il governatore della Sicilia – In questa duplice appartenenza risiede il segreto del suo successo: aver saputo raccontare la Sicilia senza stereotipi, con affetto ma anche con ironia e spirito critico, rendendola riconoscibile e al tempo stesso universale. Nel celebrare i 100 anni dalla sua nascita, non ricordiamo soltanto la scrittore geniale, ma l'uomo che con la sua voce inconfondibile ha insegnato a milioni di persone a guardare la Sicilia con occhi nuovi. La nostra Regione è orgogliosa di custodirne l'eredità e di tramandarla alle future generazioni affinché il nome di Andrea Camilleri continui a essere sinonimo di cultura, libertà e identità siciliana". Sui social anche Luca Zingaretti, a lungo volto televisivo del commissario Montalbano, ricorda Andrea Camilleri. "Di lui – scrive sui social – mi mancano tre cose. Mi mancano i libri che avrebbe scritto, così divertenti e così profondi. Mi mancano soprattutto quelli dedicati a Salvo Montalbano che mi permettevano di andare a trovare quel mio vecchio amico di Vigata, per sapere come se la passava. E poi credo che Andrea, nonostante il grande successo ottenuto in tutto il mondo, sia un autore ancora da scoprire pienamente. Questo sarà il divertimento e il compito delle nuove generazioni quando, rileggendolo tra qualche anno, ne faranno una lettura più ampia, permettendosi dei punti di vista che solo la distanza del tempo può concedere".  Ma non sono solo i libri a mancare, continua l’attore e regista: “Mi manca la sua voce 'civile'. Andrea era uno di quei pochi intellettuali autorevoli a cui si guardava quando c’era bisogno di una direzione, di un suggerimento. Quando, raramente, si esprimeva su qualcosa faceva il punto nave sull’argomento e rimetteva le cose in ordine. Come tutti gli intellettuali di questo tipo, posso dire che se ne sente già la mancanza". Il ricordo si fa infine più personale e intimo: “E poi, soprattutto mi manca l’amico. Quello da vedere o a cui telefonare, magari raramente, ma di cui hai bisogno quando cerchi un consiglio o un conforto. Quegli amici più grandi, più esperti e più saggi che illuminano il cammino. Mi manca Andrea perché, e questo non l’ho mai detto a nessuno, era un uomo buono, capace di ascoltare, e giusto. E scusatemi se non mi sembra una cosa da poco. Buon compleanno, Andrea caro! Qui ti si continua a volere un gran bene!" —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)