22 ottobre, giornata dell’Autonomia del Veneto. Zaia: “Consegnerò dossier al mio successore”. Manildo: “In otto anni nessun risultato”.

Maltauro (FI): "Autonomia è un valore che unisce e che appartiene a tutti i cittadini"

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Zaia su pista da bob di cortina: sopralluogo positivo
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia

Il presidente uscente della Regione Veneto Luca Zaia ha celebrato la giornata dell’Autonomia del Veneto – istituita lo scorso anno – pubblicando un appassionato un post sulle sue pagine social, nel quale ha ricordato gli otto anni passati dal referendum che ha sancito la scelta veneta: “Il 22 ottobre del 2017 la pioggia e il maltempo non hanno tenuto a casa la nostra gente. Contro le speranze di tante Cassandre, vere carovane di entusiasmo hanno portato ai seggi 2 milioni 329 mila cittadini, dei quali oltre il 98% ha chiesto a gran voce per il Veneto quell’autonomia differenziata che è prevista dalla nostra Costituzione repubblicana.” Un’autonomia che ha percorso una strada complicata, si legge ancora nel post di Zaia: “La volontà veneta è stata prima snobbata e poi ostacolata con ogni mezzo possibile, ma, con il quorum superato e la maggioranza schiacciante dei sì, si è aperto quel percorso storico che grazie all’attuale Governo è arrivato ad una legge che non è stata messa in discussione né la sentenza della Consulta di fronte all’impugnazione né dal quella della Cassazione con cui è stato bocciato il referendum che avrebbe voluto abrogarla. Un cammino che non si fermerà.” A proposito di questo, sono chiare le parole anche riguardo il futuro della regione: “La priorità in agenda per chi sarà chiamato a succedermi nel governo del Veneto, la hanno già decisa i cittadini, come conferma un recente sondaggio: il 75% dei Veneti non rinuncia a chiedere l’autonomia differenziata e il 47% ritiene che il prossimo governatore dovrà continuare a tenere l’acceleratore ben premuto per raggiungere rapidamente l’obbiettivo. Consegnerò con orgoglio il “dossier autonomia” al mio successore perché resti ben aperto e alimentato fino a che l’obbiettivo non sarà definitivamente raggiunto.”

Lo scetticismo di Manildo

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Giovanni Manildo

Sull’obiettivo da raggiungere però si dimostra scettico il candidato presidente del Veneto per l’ampia coalizione di centrosinistra Giovanni Manildo, che replica in modo piuttosto secco: «Sono passati esattamente otto anni dal referendum, costato oltre 21 milioni di euro ai contribuenti, ma il risultato è sotto gli occhi di tutti: zero nuove competenze e zero risorse in più rimaste in Veneto». Manildo incalza: «In questi otto anni la Lega è stata al Governo nazionale per più della metà del tempo, e negli ultimi tre anni ha avuto un ruolo centrale nel governo Meloni, con il candidato Alberto Stefani vicesegretario federale di Salvini. Eppure, nonostante il potere e gli incarichi, l’autonomia promessa non è arrivata».

Secondo Manildo dunque la realtà è ben chiara: «Dopo otto anni e decine di annunci, la domanda resta la stessa: su quali nuove materie il Veneto può definirsi davvero autonomo? E quanti soldi in più delle nostre tasse sono rimasti qui? Nessuno. È ora di finirla con le ciacole e cominciare a lavorare per risultati veri».

Jacopo Maltauro “Valore che appartiene a tutti”

Jacopo Maltauro su sicurezza e corriere aggredito a vicenza forza italia regolamenti scolastici
Jacopo Maltauro

Anche Jacopo Maltauro, consigliere comunale di Vicenza e candidato di Forza Italia al Consiglio regionale del Veneto, interviene sul tema, evitando l’interpretazione in chiave propagandistica, anzi, sottolineando il concetto di autonomia intesa come “valore culturale che unisce i veneti e racconta la nostra storia”. L’esponente di Forza Italia ricorda ancora che proprio per questo lo scorso anno arrivò a proporre l’istituzione della Giornata regionale dell’Autonomia, sull’esempio trentino: “Una legge regionale che è stata poi approvata simultaneamente alle mozioni presentate nei Consigli Comunali veneti sull’esempio di quanto avanzato a Vicenza”. Il ricordo del referendum del 2017 secondo Maltauro deve diventare occasione di dialogo, un momento in cui “spiegare ai ragazzi cosa significa autogoverno, partecipazione, responsabilità e libertà. Questo è ciò che si propone di fare la legge stimolata dal sottoscritto e questo è ciò che la Regione di anno in anno deve iniziare a coltivare.”

Secondo Maltauro chi ama il Veneto deve investire sull’autonomia come strumento di crescita, non di divisione. “È un principio costituzionale e identitario che appartiene a tutti i cittadini, non a una sola parte politica. Io stesso ho sempre sostenuto questo valore con coerenza, al di là dei simboli, perché l’autonomia non è una bandiera di partito, ma un ideale di libertà e responsabilità che appartiene a tutta la nostra comunità. Un’opportunità che deve presto passare dalle parole ai fatti, dimostrando maggiore rispetto verso i veneti che, più di otto anni fa, hanno espresso chiaramente la loro approvazione al referendum regionale. La prossima amministrazione regionale dovrà dimostrare la tenacia politica necessaria per portare a casa il risultato, e per quanto mi riguarda non mancherà assolutamente.”