
Nel giorno dell’ottantesimo anniversario della Liberazione, Vicenza e il Veneto hanno ricordato con calore il 25 aprile, nonostante certi incomprensibili inviti alla “sobrietà” con la scusa della morte di papa Francesco, che ben volentieri lo avrebbe festeggiato.
Numersoe sono state le cerimonie, riflessioni e prese di posizione pubbliche che hanno richiamato l’importanza della memoria storica e dei valori democratici ma ancor più numerose le assenze dei politici che vanno a rimorchio e che gli anni scorsi riempivano la redazione di testimonianze accalorate dell’insostituibilità delle libertà democratiche ma che oggi si sono inchinati alle mode dei poteri di moda… sobri quando fa comodo.

In una gremita piazza dei Signori a Vicenza, la celebrazione ufficiale si è aperta con la Messa nella chiesa di San Lorenzo, seguita dall’alzabandiera e dalla posa delle corone ai caduti. Il sindaco Giacomo Possamai ha ricordato il ruolo centrale di Vicenza nella Resistenza, sottolineando come libertà, democrazia, giustizia sociale e pace debbano essere impegni quotidiani, e non semplici commemorazioni. L’orazione ufficiale è stata affidata a Walter Veltroni, che ha ammonito contro il ritorno della guerra e dell’indifferenza, invitando a difendere oggi, come ottant’anni fa, la libertà e la democrazia.

Anche il Psi ha celebrato oggi a Vicenza e a Bassano gli 80 anni della Liberazione, ricordando la resistenza al nazifascismo come fondamento della libertà italiana. A Vicenza i socialisti hanno deposto fiori in piazza Matteotti in memoria del martire socialista e antifascista, rinnovando l’impegno per la pace e la libertà in un mondo ancora segnato da guerre e autoritarismi.

Accanto alle celebrazioni cittadine, si sono svolte anche commemorazioni sobrie ma partecipate, come il pellegrinaggio dell’Unione delle Associazioni di Campedello nella Riviera Berica. Alpini, fanti e donatori di sangue hanno onorato la memoria dei caduti della Seconda guerra mondiale con cerimonie presso i monumenti locali, ricordando eventi tragici come le fucilazioni a Ca’ Tosate e il bombardamento di Tormeno.
A Bassano del Grappa il sindaco Nicola Finco ha ribadito il valore universale della Liberazione, invitando a trasmettere alle nuove generazioni la memoria storica senza ideologizzazioni. «La libertà non è scontata — ha detto — e il futuro della nostra società dipende dall’impegno educativo che sapremo assumerci oggi».
Dalla Rete degli Studenti Medi del Veneto è arrivato invece un messaggio più combattivo: la coordinatrice regionale Viola Carollo ha denunciato i tentativi di “oscurare” il 25 aprile attraverso l’eccessiva sobrietà richiesta per il lutto nazionale per Papa Francesco. Ha ribadito che la Resistenza è un valore quotidiano e che il 25 aprile deve restare una festa partigiana e partecipata, non una ricorrenza svuotata di significato.
Anche l’Associazione Nazionale Alpini ha voluto ricordare, attraverso un comunicato, il sacrificio di quanti lottarono per la libertà, richiamando i valori di amicizia, fratellanza e solidarietà come fondamenta della convivenza civile.
Nel celebrare l’80° anniversario della Liberazione, infine, i Popolari per il Veneto ricordano il valore della democrazia come conquista quotidiana e rinnovano l’impegno per un futuro di libertà, unità e partecipazione responsabile, contro ogni forma di odio e negazionismo.
Le celebrazioni continueranno nei prossimi giorni a Vicenza con eventi organizzati dal Comune e dal Forum delle Associazioni Antifasciste, tra cui la mostra fotografica “L’occhio del testimone” a Palazzo Trissino, che racconta i bombardamenti sulla città tra il 1943 e il 1945.
In tutto il Veneto, da Bassano alla Riviera Berica, dai grandi centri alle realtà periferiche, il 25 aprile 2025 si è confermato un momento di riflessione viva e sentita, nella consapevolezza che la memoria della Resistenza è un’eredità da difendere, rinnovare e trasmettere ogni giorno.