
Anche Vicenza e la sua provincia hanno celebrato oggi la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne con numerose iniziative, gesti simbolici, cerimonie e momenti di riflessione.
Comune di Vicenza, esposto il quadro “Violata” di Gino Tonello

È stato collocato questa mattina in una delle vetrate del Comune di Vicenza affacciate su corso Palladio “Violata”, il dipinto della serie “L’amore malato” realizzato dal pittore Gino Tonello, noto per il suo impegno nella sensibilizzazione sul tema della violenza di genere anche attraverso l’arte pittorica. All’esposizione, curata dal settore Musei del Comune e voluta dal Comune e dalla Questura di Vicenza, hanno partecipato il sindaco Giacomo Possamai, l’assessore alle Politiche sociali Matteo Tosetto, il vicario del questore di Vicenza Giuseppe Annichiarico, Maria Zatti e Laura Zanichelli, rispettivamente presidente e consigliera dell’associazione Donna chiama donna, ed Eviana Palazzi, delegata sociale del comitato di Vicenza della Croce Rossa.
A Vicenza parte anche “No, non lo è”, iniziativa di sensibilizzazione sulla violenza di genere

Sempre oggi il Comune di Vicenza ha dato il via a “No, non lo è”, la nuova campagna di sensibilizzazione sulla violenza di genere promossa dall’assessorato alle Pari opportunità e dalla Consulta comunale per le Politiche di genere, in collaborazione con l’associazione Donna chiama Donna. La campagna è stata presentata questa mattina in Loggia del Capitaniato dal sindaco Possamai, dalla vicesindaca e assessora alle Pari opportunità, Isabella Sala, dall’assessore alle Politiche sociali, Matteo Tosetto, dalle responsabili di Donna chiama Donna da Francesco Gobbato, Ceo e direttore creativo dell’agenzia che ha curato il progetto.
Nel corso della conferenza stampa è stata annunciata anche la collocazione di una nuova panchina rossa nel cortile di Palazzo Trissino, interamente realizzata dal personale del Comune. Non solo, in stradella San Giacomo, l’artista Silvia Reginato sta realizzando un murale con un ulteriore messaggio forte e immediato dedicato al numero gratuito antiviolenza 1522.
La campagna è stata pensata per parlare a donne e uomini, invitandoli a riconoscere situazioni di potenziale violenza con l’obiettivo di favorire consapevolezza e riconoscimento, in quanto la violenza raramente nasce da un gesto eclatante ma prende forma da una frase o un comportamento che sembra un gesto di cura o protezione, ma che invece limita l’autonomia, che appare normale e invece “non lo è”.
La campagna si sviluppa attraverso cinque messaggi che evidenziano quei comportamenti quotidiani apparentemente innocui, ma che rappresentano segnali chiari di controllo e prevaricazione. I cinque soggetti sono stati affissi su manifesti 6×3 e 100×140 in tutta la città e inseriti in pieghevoli multilingue (italiano, inglese, francese e arabo), distribuiti dalle volontarie della Consulta al mercato cittadino e in altri luoghi pubblici. Parallelamente è partita anche la campagna digitale, diffusa sui canali social Instagram e Facebook e via WhatsApp.
Qui il comunicato ufficiale del Comune di Vicenza
A Bassano del Grappa i fiori sulla panchina rossa

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il Sindaco Nicola Finco ha deposto un mazzo di rose rosse nella panchina rossa a nord di Prato Santa Caterina che la Città di Bassano del Grappa ha dedicato a tutte le donne vittime di violenza.
Brendola, intitolata una via a Cristina Panarotto, vittima di femminicidio il 25 novembre 1988

Questa mattina il Sindaco di Brendola Bruno Beltrame, insieme all’assessore al Sociale Gloria Dal Ferro e al dott. Mirco Balbo, componente dell’Osservatorio Regionale sulla Violenza di Genere, ha intitolato a Cristina Panarotto la strada che dalla rotatoria lungo via Benedetto Croce si immette nel nuovo quartiere residenziale che sta sorgendo all’ingresso del paese. Alla cerimonia sono intervenuti il parroco don Fabio Sottoriva, il comandante della stazione dei carabinieri di Brendola, luogotenente Nicola Carlin, il comandante della Polizia Locale Alessandro Rigolon, i rappresentanti dei sodalizi locali Fidas, Iod, Aps Diversamente Giovani, gli alpini di Brendola e San Vito, la Protezione Civile, gli alunni delle classi terze della scuola primaria Boscardin oltre a numerosi cittadini. Presente anche il fratello di Cristina, Mirco Panarotto.

Semplice e toccante la cerimonia, organizzata nel giorno in cui ricorre il trentasettesimo anniversario del femminicidio di Cristina Panarotto, studentessa universitaria uccisa a soli 20 anni, che coincide anche con la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999.
“Con l’intitolazione della via – ha dichiarato il sindaco Beltrame – il nome di Cristina resterà vivo nella coscienza collettiva e sarà monito per una società più giusta, sicura e rispettosa della dignità delle donne. Solamente se la violenza sulle donne viene fronteggiata e fermamente condannata in ogni modo e in ogni sede una società può ritenersi civile. Il messaggio che vogliamo lanciare da Brendola è quello di scuotere il più possibile le coscienze su questa piaga sociale, purtroppo sempre tragicamente attuale”.
“Oggi, con Cristina nel cuore – ha sottolineato l’assessore Gloria Dal Ferro – ci impegniamo a costruire strade sicure: non solo per muoverci, ma per vivere in una società dove ogni donna può camminare libera e senza paura. Questa strada sarà, da oggi, il luogo del ricordo ma anche dell’impegno concreto”.

Durante la cerimonia il dott. Mirco Balbo ha dato lettura del toccante messaggio di Gino Cecchettin, presidente onorario dell’Osservatorio Regionale sulla Violenza di Genere: “Vorrei rivolgermi alla famiglia di Cristina: a Voi che portate un dolore che non si può spiegare. Sappiate che oggi non siete soli. Che questa Comunità si stringe intorno a Voi non solo con le parole, ma con una promessa: trasformare la memoria in impegno, la sofferenza in consapevolezza, il Vostro lutto in un seme di responsabilità collettiva”.
La cerimonia si è conclusa con una visita alla tomba di Cristina Panarotto nel Cimitero di Brendola, sulla quale è stato deposto un cesto floreale da parte dell’Amministrazione Comunale.
Ospedale di Santorso, uno spazio sicuro per le donne vittime di violenza

Da oggi le donne dell’Alto Vicentino vittime di qualsiasi forma di violenza o abuso possono contare su uno spazio sicuro e accogliente, ricavato all’interno del Pronto Soccorso dell’ospedale di Santorso. La stanza, che ha l’aspetto di un vero e proprio salottino e che contiene anche arredi a misura di bambino (perché non è raro che la donna vittima di violenza che si rivolge al Pronto Soccorso abbia con sé anche i figli), è stata realizzata in collaborazione con l’associazione Le Amiche di Anna, che ha donato gli arredi, ed è studiata in ogni dettaglio per essere un ambiente non solo sicuro ma anche e soprattutto accogliente e protettivo per le donne, il tutto naturalmente con la massima riservatezza.
Come spiega la dott.ssa Giulia Castiglione, direttore del Pronto Soccorso dell’ospedale di Santorso, le ferite fisiche vengono curate negli ambulatori del pronto soccorso, ma è fondamentale far sentire le vittime di violenza accolte e protette: «Questo è anche propedeutico al percorso successivo di assistenza, perché il Pronto Soccorso, essendo aperto h24 e 7 giorni su 7, è un punto privilegiato di accesso, ma è anche inserito in una più ampia rete antiviolenza territoriale».
La nuova stanza rientra nel contesto di un impegno più ampio dell’ULSS 7 Pedemontana per il contrasto alle violenze di genere, come sottolinea il Direttore Generale Carlo Bramezza: «Inaugurare oggi questo spazio, in occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, quando è maggiore l’attenzione al tema, ci auguriamo sia anche un modo per trasmettere con più forza un messaggio alle vittime della violenza di genere: esiste nel territorio una rete in grado di accoglierle, assisterle e aiutarle ad affrontare una situazione drammatica».
Anche un francobollo sul tema emesso da Poste Italiane
Un francobollo appartenente alla serie tematica “i valori sociali” dedicato alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – Questo non è amore è stato emesso oggi: stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., il bozzetto è a cura del Centro Filatelico dell’Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.
La vignetta raffigura il volto di una donna con lo sguardo basso e con segni di violenza; nel suo atteggiamento il peso di un vissuto complesso. L’illustrazione è stata utilizzata dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato per la campagna di sensibilizzazione alla violenza di genere che ha per claim “…Questo non è amore”.
Il francobollo e i prodotti filatelici correlati, cartoline, tessere e bollettini illustrativi saranno disponibili presso gli Uffici Postali con sportello filatelico, gli “Spazio Filatelia” di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma 1, Torino, Trieste, Verona e sul sito dedicato di Poste Italiane.






































