
Portava con sé un “bottino” di natura mangereccia, peraltro piuttosto abbondante, ma il problema è che l’uomo fermato nella serata di ieri, 17 luglio, nella città del Palladio non ci poteva proprio stare, pertanto è stato portato in Questura dalla Polizia di Vicenza ed ora è indagato in stato di libertà. L’episodio è avvenuto in viale della Pace: gli Agenti della Squadra Volante, durante le attività di controllo del territorio, hanno notato un uomo in bicicletta che, nell’accorgersi della loro presenza, ha subito aumentato l’andatura con l’evidente intento di sottrarsi alla vista.
I poliziotti lo hanno dunque raggiunto e fin da subito l’uomo ha assunto un comportamento aggressivo e ostile. I poliziotti l’hanno riconosciuto come M.A, 34enne libico, senza fissa dimora, gravato da pregiudizi di polizia e penali; all’esito del controllo è emerso, come detto, che il Tribunale pochi giorni prima aveva disposto a suo carico la misura cautelare del divieto di Dimora per reati contro il patrimonio ed il Questore di Vicenza aveva altresì emesso, nei suoi confronti, il divieto di ritorno del comune di Vicenza. Lo straniero portava con sé due buste molto voluminose, con all’interno 28 confezioni di bresaola e una bottiglia di Ribolla Gialla. Il 34enne non solo si è rifiutato di fornire indicazioni sulla provenienza dei prodotti, per i quali non era in possesso della ricevuta fiscale, ma ha anche tentato nuovamente di sottrarsi all’accertamento e di darsi alla fuga, aggredendo gli operatori.
In considerazione del suo comportamento violento e non collaborativo, M.A. è stato accompagnato presso gli Uffici della Questura di Vicenza per essere sottoposto a rilievi fotodattiloscopici ed è ora indagato in stato di libertà per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e per la violazione del Divieto di Dimora nel comune di Vicenza e del Divieto di ritorno nel medesimo comune. Sono in corso accertamenti per risalire alla provenienza della merce sequestrata.
Nota. Si rappresenta che la misura è stata adottata di iniziativa da parte dell’Ufficio procedente e che per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe.