A Palermo la prima edizione del Premio Dusmet – Life Science e Innovazione Sociale

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PALERMO (ITALPRESS) – Alla Fiera del Mediterraneo di Palermo, nel cuore di Expomedicina 2025, la Fondazione G.B. Dusmet presenta la prima edizione del Premio Dusmet – Life Science e Innovazione Sociale, un appuntamento che unisce scienza, fede e responsabilità civile in una riflessione condivisa sul futuro della cura e dell’innovazione.

“Non un semplice premio – spiegano i promotori -, ma una giornata di pensiero e dialogo su come la tecnologia, la conoscenza e l’imprenditorialità possano essere strumenti di inclusione e dignità, restituendo alla scienza il suo valore umano e comunitario. Perché innovare non significa solo introdurre nuove tecnologie, ma anche generare nuove forme di relazione, di cura e di organizzazione sociale. L’innovazione, sia tecnologica che sociale, è tale solo quando migliora concretamente la vita delle persone e rafforza i legami tra individui e comunità”.

L’appuntamento è mercoledì 29 ottobre, alle ore 10, presso la Fiera del Mediterraneo di Palermo – Padiglione 20, Sala Lampedusa. L’iniziativa promossa dalla Fondazione Dusmet nasce con l’obiettivo di costruire, a partire dalla Sicilia, un ecosistema dell’innovazione etica e sociale, in cui la ricerca e la tecnologia siano orientate al bene comune. Durante la giornata, esperti di bioetica, economisti, imprenditori, ricercatori e rappresentanti del mondo ecclesiale si confronteranno sui grandi temi che attraversano le traiettorie del Premio Dusmet: salute e benessere delle comunità fragili, innovazione nei servizi socio-sanitari, e-health, assistenza domiciliare, welfare di prossimità e cultura della cura. Al centro del dialogo, il rapporto tra intelligenza artificiale e responsabilità etica, la salute (anche digitale) come diritto universale, il welfare di comunità come leva di coesione e l’impatto sociale della scienza come misura del progresso.

Per la Fondazione G.B. Dusmet, “innovare non significa solo introdurre nuove tecnologie, ma ripensare i modi in cui la conoscenza e la solidarietà generano valore comune. L’innovazione può essere tecnologica o sociale, ma è autentica solo quando migliora la vita delle persone e rende il sistema di cura più equo, accessibile e umano”.

A guidare il confronto, figure di riferimento della Pontificia Accademia per la Vita, dell’Ordine dei Medici di Palermo, del CNR, dell’Università di Catania, della Fondazione HEAL Italia e della Fondazione Marea – Isola Catania, coordinate dal Comitato Scientifico della Fondazione Dusmet.

Accanto al premio, la Fondazione riconosce un valore fondamentale al ruolo dell’informazione. Attraverso la testata DusmetNews.it, che rappresenta il canale ufficiale della Fondazione, l’impegno si traduce in un racconto continuo dell’etica nell’innovazione, della ricerca come bene condiviso e delle esperienze di impatto sociale che nascono nei territori. “La testata — diretta emanazione del progetto culturale Dusmet — si impegna a fare informazione su scienza, innovazione, welfare, intelligenza artificiale e sviluppo sostenibile, offrendo letture e approfondimenti alla luce dello spirito cristiano del Beato Giuseppe Benedetto Dusmet, che invitava a coniugare conoscenza e carità, progresso e dignità umana. In questo senso, la testata editoriale DusmetNews e il Premio Dusmet diventano anche una occasione di riflessione pubblica sul valore dell’informazione come spazio di dialogo, discernimento e costruzione di comunità, perché la scienza possa incontrare la coscienza e la tecnologia ritrovando il suo volto umano”, sottolineano dalla Fondazione.

Il Premio Dusmet – Life Science e Innovazione Sociale celebra progetti e persone che mettono la tecnologia al servizio della vita. “Un’occasione per affermare che innovare non significa soltanto creare, ma prendersi cura: delle persone, dei territori, delle relazioni. ‘Innovare è un atto d’amore’, significa guardare alla scienza non come a un potere da esercitare, ma come a una responsabilità da abitare; all’impresa non come a un fine, ma come a uno strumento di giustizia e solidarietà. Significa anche costruire comunità di pratica, in cui il sapere si coltiva attraverso la collaborazione, l’ascolto e la reciprocità — come insegna la tradizione benedettina, a cui apparteneva il Beato Giuseppe Benedetto Dusmet, per la quale il lavoro, la conoscenza e la cura dell’altro sono forme diverse dello stesso servizio al bene comune -. In questo spirito, la Fondazione Dusmet costruisce ponti tra chi genera conoscenza e chi ne riceve i frutti, unendo etica e progresso tecnologico in un’unica promessa: fare del bene, facendo bene le cose”, evidenziano i promotori.

– Screenshot logo Premio Dusmet –

(ITALPRESS).