Acciaierie Valbruna a rischio, interrogazione parlamentare del M5S: “Assurdo mandare in crisi un’azienda sana per una scelta amministrativa”

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Acciaierie Valbruna a Vicenza
Acciaierie Valbruna a Vicenza

“Siamo molto preoccupati per il destino delle Acciaierie Valbruna.” Sono queste le parole dell’on. Enrico Cappelletti, deputato veneto del M5S, a proposito del futuro dello stabilimento di Bolzano dell’azienda, messo a rischio dalla controversa decisione della provincia di Bolzano di mettere a bando l’area degli impianti. La decisione, promossa da un assessore di Fratelli d’Italia, mette a repentaglio l’attività dell’azienda, che gode di buona salute e opera in un settore strategico. La critica principale riguarda l’assenza, nel bando di concessione dell’area, di significativi meccanismi premiali per la tutela dell’occupazione. Il Gruppo M5S sulla questione ha depositato un’interrogazione parlamentare urgente al Ministro dello Sviluppo Economico, chiedendo un intervento immediato.

“Il sospetto – ha aggiunto l’On. Cappelletti – è che questa decisione, più che rispondere a un’esigenza europea, sia finalizzata alla realizzazione di una speculazione edilizia in quell’area. È inaccettabile che si metta a rischio un’eccellenza industriale per una scriteriata gestione dell’attività amministrativa.”

La questione non riguarda solo lo stabilimento di Bolzano: per via della profonda integrazione tra gli impianti di Bolzano e la sede di Vicenza, le ripercussioni della crisi potrebbero estendersi, portando al rischio di licenziamento di oltre 2.000 lavoratori complessivi. L’interrogazione parlamentare (che si può leggere a questo link) mira a chiedere al Ministro dello Sviluppo Economico di intervenire per scongiurare la chiusura di un’azienda chiave per il Paese e di chiedere il ritiro e/o la riscrittura del bando di gara, introducendo clausole di piena tutela dei posti di lavoro.

Cappelletti ha concluso sottolineando l’assurdità di una possibile crisi aziendale non legata a questioni di mercato o di mancati investimenti o di problemi di settore, ma ad una scelta incomprensibile: “Con tutte le crisi aziendali che ci troviamo ad affrontare per il costo dell’energia, i dazi o le delocalizzazioni – ha dichiarato – dobbiamo affrontare anche crisi conseguenti ad una gestione amministrativa superficiale, all’apparenza più attenta alle sirene della speculazione che alla tutela dell’occupazione.”