
La Regione del Veneto si costituirà in giudizio a fianco di di Acciaierie Valbruna S.p.A. nel ricorso proposto al TAR di Bolzano contro il Bando di gara per l’assegnazione delle aree e degli immobili del compendio industriale di Bolzano in concessione alla società dal 1995 (deliberazioni n.648 e n.649 del 26 agosto 2025). È quanto deciso dalla Giunta regionale, dopo aver preso atto del sostanziale diniego della Provincia Autonoma di Bolzano rispetto alle richieste delle Parti istituzionali e sociali presenti al tavolo ministeriale dello scorso 4 ottobre. Queste chiedevano di ritirare o quantomeno sospendere il bando contestato per aprire una fase di confronto, considerate le conclusioni dell’istruttoria “Golden Power” che sottolineavano il carattere altamente sensibile e strategico della continuità produttiva dello stabilimento di Bolzano, anche in relazione alla produzione di materiali destinati al comparto della difesa.
La Regione del Veneto è interessata alla questione per via delle ripercussioni economiche, industriali e occupazionali derivanti dal bando della Provincia Autonoma di Bolzano: lo stabilimento di Vicenza, con i suoi 1.216 dipendenti (a cui vanno aggiunti quelli dell’indotto), risulta funzionalmente dipendente da quello di Bolzano (che ne conta altri 564) e una eventuale espulsione dell’impresa dai compendi industriali bolzanini comporterebbe, come dichiarato dall’azienda, la cessazione dell’attività produttiva in entrambi gli stabilimenti.
Per il Veneto la cessazione delle attività produttive di Valbruna sarebbe devastante, impattando sull’occupazione e sul tessuto socio-economico, sul ciclo dell’economia circolare per il recupero dei metalli, sulle forniture per le industrie metalmeccaniche regionali e sulla spesa pubblica della Regione. Non solo, ma la delocalizzazione verso altri impianti esteri del gruppo Acciaierie Valbruna, che produce acciai lunghi speciali, acciai inossidabili e leghe di nichel e titanio destinati a settori ad alta tecnologia metterebbe in pericolo la sicurezza di produzioni strategiche. Di qui la decisione regionale di costituirsi in giudizio a fianco dell’azienda.








































