Accordo per la pace a Gaza, l’annuncio di Trump “Un grande giorno”. Israele “Cessate il fuoco solo dopo l’ok del governo”

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ROMA (ITALPRESS) – Dopo tre giorni di negoziati indiretti fra Israele e Hamas, alla presenza dei mediatori di Egitto, Qatar, Turchia e Stati Uniti, è stata approvata la “prima fase” del piano del presidente statunitense, Donald Trump, per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza. L’annuncio è arrivato nella notte proprio da Trump con un messaggio su Truth, in cui ha annunciato che gli ostaggi israeliani saranno rilasciati presto e l’esercito israeliano si ritirerà sulle linee stabilite, come primo passo per la pace. “Ciò significa che tutti gli ostaggi saranno rilasciati molto presto e Israele ritirerà le sue truppe secondo una linea concordata, come primo passo verso una pace forte, durevole e duratura”, ha scritto Trump su Truth. Il presidente Usa ha aggiunto: “Tutte le parti saranno trattate equamente. Questo è un grande giorno per il mondo arabo e musulmano, Israele, tutte le nazioni circostanti e gli Stati Uniti d’America; e ringraziamo i mediatori di Qatar, Egitto e Turchia, che hanno collaborato con noi per rendere possibile questo evento storico e senza precedenti”, ha proseguito.

“Contrariamente a quanto riportato dai media arabi, la tregua entrerà in vigore solo dopo l’approvazione del governo” dell’accordo raggiunto tra Israele e Hamas a Sharm el-Sheikh. Così l’ufficio del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, dopo che i media arabi hanno annunciato l’entrata in vigore del cessate il fuoco a partire dalle 11. “Le 72 ore inizieranno a decorrere dopo l’approvazione dell’accordo nella riunione del governo. Previsto per le ore serali”, precisa il governo, come riportano i media israeliani.

MEDIA “TRUMP IN ISRAELE TRA SABATO E DOMENICA”

Il presidente statunitense Donald Trump dovrebbe arrivare nella notte tra sabato e domenica in Israele. Lo scrive su X il giornalista israeliano Amichai Stein. “È una visita breve”, ha detto una fonte israeliana. “Attualmente è in programma una cerimonia all’aeroporto Ben Gurion e il discorso (di Trump) alla Knesset”, aggiunge.

NETANYAHU “OSTAGGI SARANNO LIBERATI, OGGI RIUNIONE”

“Con l’approvazione della prima fase del piano, tutti i nostri ostaggi saranno riportati a casa. Questo è un successo diplomatico e una vittoria nazionale e morale per lo Stato di Israele”. Lo ha annunciato nella notte il primo primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in contemporanea con il post del presidente Usa Donald Trump sul raggiungimento della prima fase dell’accordo per porre fine alla guerra a Gaza tra Israele e Hamas. “Un grande giorno per Israele. Convocherò il governo per approvare l’accordo e riportare a casa tutti i nostri cari ostaggi”, ha aggiunto Netanyahu nei quattro comunicati stampa diffusi dal suo ufficio stampa per annunciare la svolta a due anni dal 7 ottobre 2023. Il premier israeliano ha affermato: “Ringrazio gli eroici soldati delle Forze di difesa israeliane e l’intero apparato di sicurezza, il cui coraggio e sacrificio ci hanno portato fino a questo giorno. Ringrazio, dal profondo del cuore, il presidente Trump e la sua squadra per la loro mobilitazione per il sacro compito di liberare i nostri ostaggi. Se Dio vuole, continueremo insieme per raggiungere tutti i nostri obiettivi e ampliare la pace con i nostri vicini”.

“Grazie alla nostra ferma determinazione, alla potente azione militare e ai grandi sforzi del nostro grande amico e alleato, il presidente Trump, abbiamo raggiunto questo punto di svolta cruciale”, ha aggiunto. Nel corso della notte, Netanyahu ha parlato al telefono con Trump. “I due hanno avuto una conversazione molto emozionante e calorosa, congratulandosi a vicenda per il risultato storico della firma dell’accordo per il rilascio di tutti gli ostaggi. Il primo ministro ha ringraziato il presidente Trump per tutti i suoi sforzi e per la sua leadership globale, e il presidente Trump si è congratulato con il primo ministro per la sua leadership determinata e per le azioni da lui intraprese. I due hanno concordato di continuare la loro stretta collaborazione”, fa sapere l’ufficio di Netanyahu, che ha invitato Trump a parlare alla Knesset, il parlamento israeliano.

LA CONFERMA DI HAMAS

Il gruppo terroristico palestinese al potere nella Striscia di Gaza, Hamas, ha rilasciato una dichiarazione in cui conferma l’accordo di cessate il fuoco con Israele e il rilascio degli ostaggi che, secondo il gruppo armato, “prevede la fine della guerra a Gaza, il ritiro delle forze di occupazione (israeliane), l’ingresso di aiuti umanitari e uno scambio di prigionieri”. Hamas ringrazia i mediatori e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per aver mediato la fine della guerra scatenata dall’attacco del 7 ottobre 2023 contro Israele, esortandoli al contempo a “costringere il governo di occupazione a implementare pienamente gli obblighi dell’accordo e a impedirgli di eludere o ritardare l’attuazione di quanto concordato”.

“Rendiamo omaggio al nostro grande popolo nella Striscia di Gaza, a Gerusalemme e in Cisgiordania, in patria e all’estero, che ha dimostrato onore, coraggio e fermezza senza pari, affrontando i piani fascisti dell’occupazione che hanno preso di mira loro e i loro diritti nazionali”, aggiunge la dichiarazione. “Affermiamo che i sacrifici del nostro popolo non saranno vani e ci impegniamo a rimanere fedeli alla nostra causa e a non abbandonare mai i nostri diritti nazionali finché non saranno raggiunte la libertà, l’indipendenza e l’autodeterminazione”.

MEDIA “RILASCIO 20 OSTAGGI VIVI TRA DOMENICA E LUNEDÌ”

Il rilascio dei 20 ostaggi vivi rapiti e portati nella Striscia di Gaza il 7 ottobre 2023 potrebbe avvenire entro 72 ore dall’approvazione da parte del governo israeliano della prima fase del piano per porre fine alla guerra a Gaza tra Hamas e Israele. Lo riporta il quotidiano israeliano Globes, secondo cui alle 11 di oggi è prevista la firma dell’accordo – frutto di tre giorni di negoziati a Sharm el-Sheikh – e la conseguente entrata in vigore del cessate il fuoco. Alle 14 è attesa l’approvazione dell’intesa da parte del gabinetto di governo israeliano e alle 15 da parte dell’esecutivo. Successivamente, entro 24 ore dal via libera del governo, l’esercito israeliano inizierà il parziale ritiro da Gaza. In un’intervista a Fox News, il presidente Usa Donald Trump ha dichiarato che “gli ostaggi saranno rilasciati probabilmente lunedì, compresi i corpi dei morti”. Nell’enclave palestinese si trovano 48 ostaggi e le autorità israeliane ritengono che 20 siano in vita. Secondo indiscrezioni stampa, nel corso dei negoziati in Egitto Hamas avrebbe fornito prove dell’esistenza in vita di 20 ostaggi.

MEDIA ISRAELE “HAMAS NON SA DOVE SIANO 9 CORPI, POSSIBILE TASK FORCE”

Il gruppo terroristico al potere nella Striscia di Gaza, Hamas, non saprebbe con certezza dove si trovino nove dei 28 corpi di ostaggi. Secondo quanto riporta il quotidiano israeliano Calcalist, “verrà istituita una task force per localizzare, ricercare e riportare indietro gli ostaggi dispersi che non sono stati restituiti entro le prime 72 ore. La task force includerà Israele, Stati Uniti, Egitto e Qatar e collaborerà con le forze sul campo nella Striscia di Gaza per raccogliere tutte le informazioni e le capacità necessarie per completarne la localizzazione”. La creazione della task force internazionale “è stata concordato nei colloqui a Sharm el-Sheikh, e, se necessario, sarà supportata dalla Croce rossa”.

I media israeliani riferiscono che il cronoprogramma dell’accordo prevede oggi alle 15 la riunione del gabinetto di governo israeliano per l’approvazione e a cui seguirà alle 16 il via libera da parte dell’esecutivo. Entro 24 ore dall’approvazione del governo, inizierà il parziale ritiro delle Forze di difesa israeliane (Idf), che continueranno a controllare il 53% di Gaza, ma andranno via da Gaza City. Entro 72 ore dall’ok del governo di Israele al piano, Hamas dovrà rilasciare tutti i 20 ostaggi vivi insieme e senza cerimonie, proseguono i media. “E’ probabile che gli ostaggi vengano rilasciati sabato, in modo che possano essere già in Israele durante la visita di Trump, ma lo stesso presidente Usa ha detto che torneranno tutti lunedì”, evidenzia Calcalist, secondo cui Trump potrebbe giungere in Israele domenica. In cambio, Israele rilascerà circa duemila detenuti palestinesi, tra cui 250 ergastolani e 1.700 arrestati dopo il 7 ottobre 2023.

ABBAS PLAUDE AD ACCORDO SU GAZA

Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas, ha accolto con favore l’annuncio del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di un accordo per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza, far ritirare l’esercito israeliano, consentire l’ingresso di aiuti umanitari e facilitare uno scambio di prigionieri. Abbas ha auspicato che questi sforzi “costituiscano il preludio al raggiungimento di una soluzione politica permanente, come annunciato dal presidente Trump, che porti alla fine dell’occupazione israeliana dello Stato di Palestina e alla creazione di uno Stato palestinese indipendente sui confini del 4 giugno 1967, con Gerusalemme Est come capitale”. Il capo dell’Anp ha inoltre elogiato Trump e tutti i mediatori per i loro significativi sforzi nel raggiungimento dell’accordo, affermando la disponibilità dello Stato di Palestina a collaborare con i mediatori e con i partner internazionali per garantirne il successo, al fine di raggiungere la stabilità e una pace duratura e giusta, nel rispetto del diritto internazionale.

Il presidente palestinese ha sottolineato la necessità che tutte le parti si impegnino per l’immediata attuazione dell’accordo, incluso il rilascio di tutti gli ostaggi e i detenuti, l’invio di aiuti umanitari urgenti attraverso le organizzazioni delle Nazioni Unite, la prevenzione di sfollamenti o annessioni e l’avvio del processo di ricostruzione di Gaza. Infine, Abbas ha ribadito che la sovranità sulla Striscia di Gaza appartiene allo Stato di Palestina e che il collegamento tra la Cisgiordania e la Striscia di Gaza deve essere realizzato attraverso leggi e istituzioni governative palestinesi, attraverso un comitato amministrativo palestinese unificato e forze di sicurezza palestinesi, nel quadro di un unico sistema con il sostegno arabo e internazionale.

SMOTRICH “VOTEREMO CONTRO ACCORDO SU GAZA”

Il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich ha parlato della firma della prima fase dell’accordo per il rilascio degli ostaggi e la fine della guerra a Gaza, affermando che i membri del suo partito messianico, Sionismo religioso, voteranno contro durante la riunione del governo israeliano per approvare l’intesa prevista alle 17. “I sentimenti sono contrastanti: enorme gioia per il ritorno dei nostri fratelli rapiti e preoccupazione per le implicazioni dello svuotamento delle prigioni e del rilascio della prossima generazione di leader terroristici. Per questo motivo, non possiamo unirci ai festeggiamenti miopi e votare a favore dell’accordo”, ha detto.

Lunedì, primo giorno dei negoziati indiretti tra Hamas e Israele il primo ministro Benjamin Netanyahu ha ordinato ai suoi ministri di astenersi dal rilasciare dichiarazioni pubbliche o parlare con i media in merito ai colloqui in corso in Egitto per il rilascio degli ostaggi rapiti il 7 ottobre 2023 e da allora a Gaza. Non è la prima volta che Netanyahu chiede ai suoi ministri di astenersi dal fare commenti in situazioni delicate. Soprattutto i ministri della destra religiosa, in particolare Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich, hanno rilasciato in più occasione dichiarazioni forti e poco diplomatiche.

MEDIA “WITKOFF E KUSHNER OGGI IN ISRAELE”

L’inviato del presidente statunitense Donald Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, e il genero, Jared Kushner, giungeranno oggi in Israele. Lo riportano i media israeliani. Witkoff e Kushner hanno partecipato ieri alla terza giornata di negoziati indiretti fra Israele e Hamas a Sharm el-Sheikh, culminati nella notte con l’annuncio di un accordo sulla prima fase del piano per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza proposto da Trump. Fonti citate dal quotidiano israeliano Haaretz riportano che Stati Uniti e Qatar avrebbero assicurato ad Hamas che Israele non riprenderà le operazioni militari dopo la prima fase.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).