
Il mondo dell’imprenditoria vicentina e italiana piange Bruno Mastrotto, fondatore e anima del Gruppo Mastrotto, scomparso ieri all’età di 84 anni nella sua casa di Nogarole Vicentino, circondato dall’affetto della famiglia. Figura simbolo del distretto conciario di Arzignano e protagonista della crescita industriale del dopoguerra, ha unito come pochi visione imprenditoriale, impegno sociale e profonda umanità.
Dalle origini umili al successo globale
Nato ad Alvese di Nogarole nel 1941, Bruno Mastrotto iniziò a lavorare in conceria a soli quindici anni. Con il padre Arciso e i fratelli, fondò nel 1958 la Conceria Aurora, embrione di quello che sarebbe diventato il Gruppo Mastrotto, oggi tra le principali realtà conciarie al mondo. Da un piccolo laboratorio di 15 metri quadrati ad Arzignano, la sua intuizione e il suo spirito pionieristico portarono l’azienda a espandersi a livello internazionale, con stabilimenti in Italia, Brasile, Indonesia, Messico, Tunisia e Portogallo e clienti in oltre 110 Paesi.
Innovatore instancabile, fu il primo nel settore a introdurre un sistema gestionale integrato e a promuovere la digitalizzazione. Nel 1989, insieme al fratello Santo, fondò anche Midac Batteries, oggi leader nella produzione di batterie industriali.
L’impegno sociale e i valori umani
Accanto al successo industriale, Bruno Mastrotto si è distinto per un profondo impegno filantropico. È stato per vent’anni presidente del Movimento per i Diritti del Malato di Arzignano e ha sostenuto numerosi progetti solidali in Italia e nel mondo: dall’Associazione Karibuni, nata con la moglie Silvana Marchesini per i figli delle famiglie immigrate, al sanatorio Talita Kumi nelle Filippine, fino alla Fondazione Città della Speranza e all’Ospedale di Alépé in Costa d’Avorio.
Nel 2001 Giovanni Paolo II lo insignì del titolo di Cavaliere Commendatore dell’Ordine di San Silvestro Papa per il suo impegno sociale. Nel 2016, con la moglie e le figlie, fondò la Fondazione Silvana e Bruno Mastrotto, che promuove progetti educativi e sostiene la ricerca sul Parkinson all’Università di Padova.
Una lezione di coraggio e visione
“Oggi è già dopodomani”, amava dire, sintetizzando la sua visione del futuro e la capacità di anticipare i tempi. Legato alla famiglia e al territorio, ha vissuto la malattia con la stessa forza e dignità con cui ha affrontato ogni sfida.
Bruno Mastrotto lascia un’eredità fatta di lavoro, coraggio e umanità. Il Gruppo che porta il suo nome è oggi una realtà moderna, sostenibile e internazionale, fondata su quei valori che lui stesso ha sempre difeso: il rispetto delle persone, l’amore per la comunità e la fiducia nel futuro.
Come amava ricordare:
“Bisogna aver coraggio di non avere paura.
Altrimenti resta solo la paura del coraggio.”