Adunata Nazionale Alpini 2024 a Vicenza, presentati i dettagli operativi ai capigruppo. Pinamonti: “Questo è il momento delle 3 P”

486
Alpini, Pinamonti Marchiori Antuzzi
a Montebello, Pinamonti Marchiori Antuzzi

L’incontro annuale dei capigruppo alpini di terra berica, tenutosi domenica a Montebello, è stato l’occasione per entrare nel vivo del tema più “caldo” e attuale: il grande appuntamento con centinaia di migliaia di Penne Nere fissato a Vicenza per il prossimo maggio. Maurizio Pinamonti, presidente della Srl istituita per coordinarne i lavori, ha presentato lo stato dei preparativi e preannunciato le prossime mosse. Forte e chiaro è giunto il messaggio che l’evento “appartiene” al capoluogo, ma anche a tutta la sua Provincia e che potrà essere un successo soltanto con il contributo concreto e appassionato di tutti, dalla città fino al più piccolo paese. Un appello e un sollecito cui si è unito Lino Marchiori, presidente della Sezione ANA Vicenza “Monte Pasubio”.

A 6 mesi esatti dall’Adunata Nazionale Alpini 2024, in calendario dal 10 al 12 maggio prossimi a Vicenza, si è tenuto l’incontro annuale in cui i capigruppo dell’intera Provincia relazionano sul proprio operato. Chiusi i puntuali consuntivi, guardando avanti, il tema clou non poteva che essere appunto il grande evento di primavera, i cui preparativi fervono già da mesi tra Milano (sede dell’ANA nazionale, che vanta fin dalle origini la “paternità” dell’Adunata) e Vicenza, ma devono ora coinvolgere attivamente anche le singole realtà del territorio. Si, perché -come ribadito a più voci anche nel summit di oggi- la storica grande Festa Alpina è di tutti i vicentini, cittadini e non.

A illustrare significato e intenti di un appuntamento che dal 1920 a oggi solo la Seconda Guerra Mondiale, il Giubileo di Roma e il Covid hanno fermato, è stato Maurizio Pinamonti, presidente di AA2024 Srl, la società incaricata di coordinare a tutti i livelli e in tutti i settori l’organizzazione di quella che nel tempo è stata ribattezzata “invasione pacifica”. Lo confermano numeri che si attestano attorno alle 500mila persone, tra Alpini, famigliari, amici e simpatizzanti che si riversano ogni anno nella città di turno, in nome della memoria, della festa e della condivisione. Organizzarla è una vera e propria macchina da… pace, che comporta un impegno inimmaginabile e un indotto invece ben immaginabile, che si stima  non inferiore a un milione e 200mila euro.

Pinamonti ha sottolineato che, a 32 anni dall’Adunata del 1991, Vicenza e il suo territorio appaiono giustamente entusiasti per essersi accaparrati la 95ma edizione e ha ricordato che l’impegno nell’organizzarla nei minimi dettagli, per renderla davvero indimenticabile, dovrà essere direttamente proporzionale.

“Questo è il momento delle 3 P: prevedere, programmare e predisporre. A tutti i livelli: logistica, servizi, viabilità, controllo, sicurezza e accoglienza (dagli alloggi all’imbandieramento)” ha esortato Pinamonti.

Dopo aver confermato l’apertura degli uffici operativi a Palazzo Folco il prossimo mercoledì 15 novembre, il presidente Pinamonti ha illustrato brevemente la bozza del programma della tre-giorni di metà maggio, nella versione stilata per gli addetti ai lavori e ha chiesto ai capigruppo la massima partecipazione fin da subito, a partire dagli eventi locali che potranno essere inseriti nel calendario di Aspettando l’Adunata.

“Senza il contributo di ognuno di voi -ha concluso- non c’è Adunata”.