Aggressione di personale sanitario al San Bortolo: l’episodio riaccende il dibattito politico

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L’ennesima aggressione al personale sanitario dell’ospedale San Bortolo avvenuta nei giorni scorsi riaccende la discussione sui temi della sicurezza. Soprattutto sulla carenza di personale tale da rendere inadeguate, in alcune circostanze, le misure volte ad arginare i reati di ogni tipo.

Si parte da giovedì scorso, quando un uomo in evidente stato confusionale presumibilmente per abuso di alcol, ha seminato scompiglio al pronto soccorso. Recatosi al San Bortolo con l’intento di essere visitato ha poi dato in escandescenze e si è reso protagonista di un’aggressione, armato di estintore, nei confronti di medici e infermieri presenti nella struttura sanitaria.

Tra i primi ad avviare la discussione, il consigliere comunale di Vicenza, Francesco Rucco del gruppo di Fratelli d’Italia. Dopo aver espresso solidarietà al personale sanitario dell’Ospedale San Bortolo e sottolineato il ripetersi di casi simili, ha detto: “L’episodio di giovedì sera, in cui un uomo ha lanciato un estintore contro il personale del pronto soccorso dopo aver dato in escandescenze, sottolinea la necessità di un intervento immediato per migliorare la sicurezza all’interno della struttura da parte delle istituzioni”.

Il riferimento, come in altre circostanze tratteggiate dalla dialettica politica sulla sicurezza di Vicenza, è al sindaco Giacomo Possamai, cui viene chiesto un intervento immediato “e di collaborare con le forze dell’ordine e le istituzioni competenti – ha detto Rucco – per implementare soluzioni concrete che proteggano il personale e i pazienti dell’ospedale. La sicurezza deve essere una priorità assoluta, specialmente in un luogo così importante per la nostra comunità come il San Bortolo”.

Sul caso si è espressa anche la senatrice vicentina di Italia Viva Daniela Sbrollini. “Continuano le aggressioni ai sanitari, qui in Veneto come in giro per l’Italia. Una situazione che non può diventare solo cronaca. Non ci possiamo né rassegnare né dobbiamo abituarci. La legge contro queste aggressioni al personale sanitario è stata approvata, le sanzioni sono state aumentate. Eppure questo vergognoso comportamento non accenna a diminuire. Come Italia Viva abbiamo dato adesione alla manifestazione del personale sanitario fissata per il 20 novembre proprio perché loro devono sentire la partecipazione di quante più persone attorno al loro quotidiano impegno”.

Che vengano tolti poliziotti dagli stadi per metterli negli ospedali a protezione del personale“, ha riferito a Il Giornale di Vicenza il presidente del Consiglio comunale di Vicenza, Massimiliano Zaramella che si esprime sul caso anche in veste di sanitario. Sui diversi attestati di solidarietù ha poi aggiunto con fermezza: “Sono ormai diventate parole scritte sulla sabbia di un mare in tempesta; durano un’onda che se le porta via e che le cancella anche dalla memoria. Sono frasi che non si traducono mai in atti effettivi