
Francesco Rucco, dirigente di Fratelli d’Italia e già presidente della Provincia di Vicenza, è intervenuto con una nota stampa sull’ennesimo episodio di violenza ai danni di un conducente di autobus accaduto nel Vicentino: «L’episodio accaduto a Montecchio Maggiore, dove un autista SVT è stato aggredito a bordo, non è un fatto isolato e riporta all’attenzione un tema non più rinviabile: la sicurezza del trasporto pubblico». Rucco ha sottolineato che SVT negli ultimi anni ha introdotto misure importanti per aumentare la sicurezza degli autisti, come la videosorveglianza a bordo, pulsanti d’allarme e in alcune aree la presenza di vigilanza privata, ma la situazione continua ad essere preoccupante.

Secondo l’esponente FdI le misure già prese non bastano ed è tempo di un salto di qualità: «Serve un vero Piano Sicurezza per il Trasporto Pubblico – ha ribadito Rucco – che rafforzi quanto già c’è, ma soprattutto punti a tre pilastri: tecnologia attiva, presidio fisico e coordinamento costante. Proponiamo l’adozione di una videosorveglianza attiva integrata, con le immagini trasmesse in tempo reale a una centrale operativa. I pulsanti d’allarme devono poter attivare una risposta immediata e integrata con le forze dell’ordine. E laddove i dati segnalano criticità, come nelle tratte serali, su linee urbane sensibili o in stazioni isolate, si valuti in modo strutturato la presenza di personale di sicurezza a bordo o nei punti nevralgici».
Rucco ha poi aggiunto che il rilancio a livello regionale del trasporto pubblico, di cui si è parlato negli ultimi giorni, non può prescindere dalla sicurezza: «Non bastano i proclami: servono misure concrete, pianificate e coordinate. Il tema della sicurezza deve diventare prioritario, attraverso un tavolo tra SVT, enti locali, forze dell’ordine e sindacati, con investimenti mirati e decisioni chiare, non più rimandabili.»
Rucco ha posto in evidenza anche l’importanza della formazione del personale dell’azienda del trasporto pubblico vicentino, che va messo nelle condizioni di riconoscere e gestire le situazioni di rischio senza essere lasciato solo, in quanto chi lavora al servizio del pubblico deve essere rispettato e deve soprattutto poter lavorare in sicurezza e con la possibilità di difendersi: «Lo dobbiamo a loro e a tutta la cittadinanza.»