Al Campus Gemelli di Roma via al Clinical Trials Day

14

ROMA (ITALPRESS) – Il ‘Campus di Ricerca Gemelli’, sintesi della sinergia tra Università Cattolica del Sacro Cuore e Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, in collaborazione con l’Ospedale Isola Tiberina Gemelli Isola si prepara ad accogliere il Clinical Trials Day, il 20 e 21 maggio a Roma: due giornate di confronto ad alto livello, dedicate all’innovazione terapeutica, alla crescita della ricerca clinica in Italia e alla formazione delle nuove figure professionali della medicina traslazionale.

Alla conferenza stampa di presentazione della due giorni sono intervenuti il Professore Antonio Gasbarrini, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e Direttore Scientifico facente funzioni della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, il Professore Sergio Alfieri, Ordinario di Chirurgia Generale all’Università Cattolica del Sacro Cuore e Direttore Area Clinico-Scientifica dell’Ospedale Isola Tiberina-Gemelli Isola, il Dottore Marco Elefanti, Direttore Generale della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, il Dottore Daniele Piacentini, Direttore Generale dell’Ospedale Isola Tiberina-Gemelli Isola e la Dottoressa Vincenzina Mora, Responsabile del Clinical Trial Office (CTO) della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e coordinatrice dell’evento.

“Negli ultimi 10-15 anni la medicina è completamente cambiata. Abbiamo farmaci innovativi in ogni linea terapeutica, dalle malattie rare, ai tumori, alle malattie autoinfiammatorie, alle malattie infettive. Abbiamo aumentato la sopravvivenza della maggioranza dei tumori di anni e anni. Questa è una rivoluzione”, ha spiegato Gasbarrini a margine della conferenza stampa.

“Abbiamo migliorato la qualità di vita di chi ha malattie autoimmuni, stiamo avendo successi sulle malattie rare e soprattutto nel mondo dell’oncologia c’è una rivoluzione in corso. I devices hanno fatto vedere cose incredibili”, come per esempio, “le protesi cocleari dei bambini che fin da piccoli possono imparare a sentire, imparare a parlare o le protesi cardiache. Questo, però, implica una medicina diversa, che ha costi diversi, ma con risparmi giganteschi. Soprattutto in termini di costi indiretti per la società, per il lavoro, per le famiglie. È una grande sfida e bisogna trovare le risorse investendo e disinvestendo”.

Sarà un evento di respiro nazionale, con una vocazione sempre più internazionale, che vedrà riuniti accademici, istituzioni, ricercatori, clinici, ma soprattutto le aziende farmaceutiche e dei medical devices, partner strategici e imprescindibili nel processo di sviluppo dei farmaci e delle tecnologie che cambiano la vita dei pazienti.

“I trials clinici sono un processo molto complesso che mira a verificare la sicurezza e l’efficacia di nuove terapie”, offrendo un’alternativa ai pazienti diventando per loro stessi “un’opportunità incredibile”, ha spiegato la Mora. Le aziende del farmaco e dei dispositivi medici saranno tra i protagonisti centrali dell’evento, non solo per i risultati raggiunti in R&S, ma anche per l’investimento crescente in Italia come hub di innovazione.

Il primo giorno sarà infatti dedicato a una rassegna concreta di successi industriali e scientifici, raccontando come le partnership pubblico-privato siano fondamentali per portare l’innovazione clinica al letto del paziente.

Nel secondo giorno, i riflettori si accenderanno sulle nuove professionalità della ricerca clinica, sempre più centrali per condurre studi di qualità secondo gli standard GCP. Sarà l’occasione per confrontarsi con università, enti regolatori e aziende su come costruire percorsi formativi curriculari, graduate e postgraduate, per figure come Study Coordinator e Study Nurse. Per sottolineare l’importanza di queste nuove professioni, saranno consegnati due riconoscimenti: il Clinical Trials Award “Giovanni Scambia” per il miglior Study Nurse e il premio “Ilaria Biagini” per il miglior Study Coordinator.

“I processi accademici devono cambiare, dobbiamo essere in grado di preparare i professionisti della sanità e della ricerca del futuro che ormai è presente”, ha detto Gasbarrini facendo riferimento al tema delle nuove professioni.

“Il sistema accademico italiano è straordinario. Da sempre siamo in grado di dare le preparazioni migliori del mondo in ogni area, quando la affrontiamo. Queste però sono professioni nuove. Professioni che non esistevano, quindi in qualche modo non c’è dubbio che dobbiamo fare un ripensamento anche su alcuni nostri corsi di laurea. Ormai in tutte le aree non si parla della didattica frontale, quella professionalizzante, quella fatta sul campo. Bisogna usare questa integrazione tra università e ospedale o strutture di ricerca per far sì che i ragazzi conoscano la teoria e soprattutto conoscano la pratica. La ricerca è un’arte, è una professione. La ricerca clinica ha delle regole rigidissime che vanno rispettate. Sono queste le cose che noi vogliamo fare emergere in questi due giorni di evento”.

“Le ragioni per cui ci siamo orientati verso i trials sono: competenze distintive, casistica estremamente ampia e necessità di cogliere nuove opportunità anche economiche”, ha spiegato Elefanti facendo riferimento, inoltre, a quanto sia cruciale per la crescita la creazione delle condizioni organizzative.

“Fare ricerca e la migliore garanzia per dare qualità delle cure. Quando si parla di sperimentazioni cliniche l’obiettivo è di fare innovazione finalizzata a curare meglio”, ha dichiarato Piacentini.

“L’evento è rivolto soprattutto ai cittadini. I pazienti che si rivolgono alle nostre strutture possono trovare non solo la medicina tradizionale ma la possibilità di dire dopo che cosa c’è e c’è la possibilità di entrare in un trial clinico”, ha detto Alfieri aggiungendo come sia necessario “facilitare la possibilità di trattenere i giovani che sono i talenti e che danno la possibilità di fare ricerca”.

Con 653 studi clinici ‘profit’ e 780 ‘no profit’ in corso e una solida infrastruttura di supporto alla ricerca (dal centro di Fase 1 al parco tecnologico G-STeP), il Campus dell’IRCCS Gemelli si conferma uno dei principali hub italiani per la sperimentazione clinica, capace di attrarre investimenti, fondi e talenti, e di generare valore in una logica di medicina personalizzata e sostenibile.

– Foto xl5/Italpress –

(ITALPRESS)