Al teatro S. Marco arriva “Schegge”. L’intervista al regista De Marchi

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Sabato 26 ore 21.00 teatro S.Marco: con parole movimento e segni grafici vivremo le emozioni suscitate dal testo Schegge. Perfavore non chiamateli uomini di Rossella Menegato. In un’atmosfera onirica dalla nebbia usciranno voci e testimonianze di chi ha subito violenza. Il sipario si apre su un ring di elementi domestici dove lottano con voce e corpo donne contro un uomo – mostro un nuovo Minotauro.

Il pubblico a teatro guarda ascolta e in questo caso se vorrà potrà lasciare un segno un pensiero, una frase consapevole che ognuno di noi può e deve fare qualcosa contro la violenza di genere. Direzione artistica Manuel Bendoni.

Intervista al regista Andrea De Marchi sulle sue motivazioni per la scelta di “SCHEGGE per favore non chiamateli uomini”:
Leggendo il libro di Rossella Menegato, scosso ed emozionato dagli episodi narrati mi sono chiesto, come nasca la violenza, da dove inizia ad essere considerata tale e che segni può lasciare a persone di diverse età. Da lì ho scelto un cast eterogeneo sia per età che per formazione artistica, che potesse farmi realmente capire cosa trasmette un ragazzo a differenza di un adulto.
E così è partito il lavoro.
Tutto si presenta racchiuso in un quadro, un fermo immagine. Al suo interno prenderanno vita sette episodi realmente accaduti, storie di donne e di uomini vittime della rabbia, dell’odio ma soprattutto dell’indifferenza. Racconti di persone dimenticate e che riprendono dignità in questo vortice di emozioni che colpirà il pubblico risvegliando il loro senso di responsabilità e giustizia.
Perché nessuno di noi è inerme, tutti noi dobbiamo agire e fare la differenza.
A fare da cornice pochi oggetti, che accompagneranno in modo discreto le voci narranti che si susseguiranno in monologhi, letture e scene drammatizzate intervallate da brani musicali interpretati dal vivo e da intesi assoli di due meravigliose danzatrici. Perché nello spettacolo tutte le arti si mettono a servizio di questa importantissima lotta. In questo percorso il pubblico verrà condotto per mano dalle riflessioni di un narratore”.