
PALERMO (ITALPRESS) – Cinque giorni di confronto accademico e contributi scientifici per riflettere sul ruolo dell’acqua e su come gestirla in maniera oculata: all’Università di Palermo ha preso il via il XIII convegno mondiale della European Water Resources Association (Ewra), con la cerimonia di apertura che si è tenuta nell’Aula Magna del complesso di Ingegneria. Il tema dell’edizione 2025 è ‘Nuove sfide nella comprensione e gestione dei rischi idrici in un ambiente che cambia’: in questi giorni saranno più di 300 gli esperti che esporranno il proprio punto di vista, affrontando la questione con un approccio che tiene conto delle specificità di ciascun territorio, Sicilia compresa. I lavori del convegno andranno avanti fino a sabato 28 giugno.
“L’Università di Palermo ha avuto l’incarico di organizzare questo importante convegno già dal 2023 – spiega Leonardo Noto, presidente del comitato organizzatore del convegno e docente ordinario di Idrologia e Costruzioni idrauliche, – Abbiamo riscosso un ottimo successo, perché abbiamo circa 320 delegati che si sono registrati e ci saranno sessioni sia scientifiche che tecniche, in cui si affronteranno tutti i problemi che riguardano il comparto idrico. Si guarderà sia al rischio idrogeologico che alla gestione delle risorse idriche, ma anche a problemi tipici della nostra regione come la siccità e la carenza idrica: ci aspettiamo contributi sul piano sia scientifico che tecnologico. La componente del convegno è prettamente scientifica: alla fine si potranno tirare un po’ le somme per vedere se qualcosa che emerge dal convegno può essere trasposta a livello istituzionale”. A portare i saluti per i vertici dell’ateneo è stato il prorettore vicario Enrico Napoli: “Sono davvero lieto che la nostra Università possa ospitare quest’appuntamento e sono certo che i contributi che ne verranno fuori saranno davvero importanti: auguro a tutti i partecipanti un’esperienza piacevole”.
Tra i contributi del convegno c’è quello di Günther Blöschl, idrologo e vincitore dello ‘Stockholm Water Prize’ che equivale al Premio Nobel dell’Acqua: “Il tema centrale del mio intervento sono le alluvioni, che stanno aumentando quasi in tutto il mondo e in particolare nei bacini piccoli – sottolinea, – Ci sono sfide scientifiche per capire meglio i processi che incidono sulle piene nei piccoli e nei grandi bacini, ma anche per quanto riguarda la gestione delle piene stesse in varie parti del mondo. Ad esempio in Austria abbiamo avuto la tempesta Boris lo scorso settembre e la gestione dell’evento ha funzionato molto bene; in Germania o in altri paesi invece la gestione non ha funzionato così bene, perché magari le previsioni non erano esatte o non c’era una consapevolezza sufficiente da parte dei cittadini. Ci sono ancora tante cose da fare”.
– foto xd8/Italpress –
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