XII Legislatura del Veneto: Alberto Stefani ha presentato il programma di governo. Accelerazione sui caregiver

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Alberto Stefani in Consiglio regionale del Veneto per presentare il programma di governo

Il Presidente della Giunta regionale del Veneto, Alberto Stefani, ha illustrato oggi, a palazzo Ferro Fini, in Aula consiliare, il programma di governo per i prossimi cinque anni, che caratterizzeranno la XII Legislatura.

In apertura di seduta, alle 9 e 30, come da convocazione, il Presidente dell’Assemblea legislativa veneta, Luca Zaia, ha dato il benvenuto al Presidente Stefani e alla sua Giunta.

Si è provveduto, quindi, per alzata di mano, alla surroga dei consiglieri che sono stati nominati assessori (leggi qui). Le supplenze per l’esercizio delle funzioni consiliari, sono state affidate a: Silvia Calligaro, eletta nella lista di Fratelli d’Italia, che sostituirà Dario Bond, che farà parte della Giunta regionale; Enoch Soranzo, eletto nella lista di Fratelli d’Italia, per Filippo Giacinti, che farà parte dell’Esecutivo.

Hanno completato le surroghe Fabio Benetti per Valeria Mantovan, Matteo Baldan per Lucas Pavanetto, nominato Vicepresidente della Giunta regionale; Stefano Marcon per Paola Roma, nominata Assessore; Claudia Barbera per Diego Ruzza; Mirko Patron per Elisa Venturini e Morena Martini per Marco Zecchinato, nominato Assessore.

Dopo l’espletamento delle surroghe, il Presidente della Giunta regionale, Alberto Stefani, ha preso la parola per spiegare come ha provveduto a distribuire le deleghe in seno all’Esecutivo regionale e per indicare le principali linee programmatiche del proprio mandato. “Avvertiamo forte la responsabilità nei confronti delle nuove generazioni, che ci invita a guardare avanti, non solo al domani, ma ai prossimi decenni”, ha esordito Stefani.

Il Presidente ha espresso la necessità di sostenere i giovani anche nella ricerca dell’abitazione, per poi affrontare il tema del sociale “che orienterà le scelte di diversi assessorati”, partendo dall’analisi dei dati che dimostrano l’incremento della vita media, con un progressivo invecchiamento della popolazione. L’obiettivo, per Stefani, è quindi garantire un invecchiamento attivo e idonee residenze per anziani.

Altro tema che il Presidente Stefani porterà al centro dell’agenda politica sarà quello del disagio giovanile, in particolare sotto l’aspetto della salute mentale. “Dobbiamo far sì che il mondo dell’impresa e quello della sanità siano sempre più correlati tra loro – ha proseguito Stefani – Le imprese e il territorio devono sostenere la sanità pubblica, guardando al futuro con coraggio”.

Altre sfide strategiche da vincere, per Stefani, sono “investire nel capitale umano, avvicinare gli istituti professionali e tecnici al mondo dell’impresa. Le imprese devono essere messe nella condizione di recuperare i migliori talenti e metterli a disposizione del territorio. E ci sarà un Tavolo per la sburocratizzazione.” “Avvieremo un dialogo costante con le Università per individuare politiche condivise”, ha assicurato.

Altri temi toccati da Stefani sono stati quelli dell’agricoltura e della pesca, “settori fondamentali e strategici per il nostro territorio, con la Regione che deve continuare a svolgere un ruolo centrale.” Il Presidente dell’Esecutivo regionale ha affrontato altresì aspetti importanti quali la riqualificazione e la rigenerazione urbana, la mobilità sostenibile e la delega specifica per la montagna.

“Non mancherà il sostegno al Terzo settore, con una specifica delega”, ha assicurato il Presidente, che poi ha chiesto alla Pubblica Amministrazione di “vincere, nel più breve tempo possibile, la sfida della digitalizzazione, valutando assieme politiche di aria vasta, con figure di alta professionalità condivise con più Comuni”.

Il Presidente ha reputato strategico il settore del turismo, “che deve essere capace di celebrare le bellezze del Veneto, un turismo che deve fare dell’identità un motivo di orgoglio nel Mondo. E cultura e sport devono abbattere muri e pregiudizi, favorendo il dialogo, necessario per amministrare bene un territorio.”

Alberto Stefani ha concluso il proprio intervento con una “proposta irrituale: desidererei che il progetto normativo, presentato nella passata legislatura dall’opposizione sui Caregiver, venisse approvato dal Consiglio, trasversalmente, entro sei mesi, partendo dal testo base e cercando eventualmente di migliorarlo; non mi interessa mettere il mio nome sulle proposte normative.”

Si sono quindi succeduti gli interventi di molti consiglieri regionali. Giovanni Manildo ha garantito che “l’opposizione sarà assolutamente propositiva, entrerà nel merito dei singoli provvedimenti, per difendere l’idea del Veneto che abbiamo. Bene dare priorità al Progetto di legge sulla figura dei Caregiver.” Manildo ha poi chiesto di difendere in maniera convinta la sanità pubblica.

Stefano Valdegamberi ha apprezzato l’attenzione al sociale: “Occorrono servizi innovativi e vanno sviluppati modelli nuovi, più leggeri, con meno burocrazia, soprattutto sul fronte degli accreditamenti. Anche perché il primo risparmio è sburocratizzare, perdendo meno tempo, perché il tempo è denaro”.

Elena Ostanel ha calibrato il proprio intervento sul tema dei giovani, rilanciando l’idea del “Testo unico di legge, con una dotazione economica e finanziaria, per i giovani, che attenzioni in primis il tema della casa”. Ostanel ha quindi chiesto più impegno per rilanciare le ATER e sostenere la residenzialità pubblica.

Carlo Cunegato ha attenzionato il tema della sanità: “Va potenziata l’assistenza domiciliare, la medicina del territorio: su questi fronti, a causa di errori della politica, la sanità è insufficiente. Manca una progettualità sulla sanità pubblica, una vera volontà di investire”. Flavio Baldan ha invece chiesto di “rendere innovativo il Veneto, di ammodernarlo, nella discontinuità più marcata possibile”.

Alessio Morosin ha apprezzato lo slogan “guardiamo assieme lontano”, attenzionando il tema della bassa partecipazione al voto e l’importanza dell’autonomia. Chiara Luisetto ha chiesto di approvare il progetto di legge per sostenere la figura del Caregiver familiare, garantendo supporto alle amministrazioni locali.

Monica Sambo ha posto l’accento sulla mancanza di prospettive per i giovani e sulla necessità di un “piano straordinario per il diritto alla casa“, mentre Paolo Galeano ha attenzionato il tema della corruzione e del contrasto alle mafie. Riccardo Szumski ha portato all’attenzione i temi della tutela delle libertà individuali e dell’identità veneta.

Gianpaolo Trevisi ha posto l’accento sulla sicurezza e l’ordine pubblico, invocando il numero unico europeo 112 e una Scuola di Polizia locale. Eric Pasqualon ha assicurato un contributo qualitativo e concreto per intercettare i bisogni del territorio, mentre Nicolò Maria Rocco ha incentrato l’intervento sulla ricerca, lo sviluppo e i trasporti.

Alessandro Del Bianco ha chiesto pari dignità per lo sviluppo della montagna, mentre Antonio Dalla Pozza ha posto l’accento sulla mobilità sostenibile e sulla necessità di rivedere il terzo atto convenzionale della Pedemontana veneta. Rossella Cendron ha offerto un contributo costruttivo focalizzato sui Fondi europei e la sussidiarietà.

Jacopo Maltauro e Filippo Rigo hanno espresso appoggio convinto al discorso di Stefani, lodando la divisione tra sanità e sociale e l’attenzione alle imprese agricole. Alberto Bozza ha auspicato che la XII Legislatura si caratterizzi per la collegialità, mentre Matteo Pressi ha attenzionato il ruolo dei corpi intermedi e del sindacato.

Claudio Borgia ha rimarcato la capacità di Stefani di rimettere al centro i giovani, mentre Jonatan Montanariello ha contestato la mancanza di discontinuità su temi come la pesca e le infrastrutture. Anna Maria Bigon ha ribadito la necessità di potenziare la sanità pubblica e la salute mentale.

Riccardo Barbisan ha infine rivendicato la capacità di intercettare i bisogni dei territori, lodando l’impegno per contrastare l’emergenza abitativa. La seduta si è conclusa con le repliche del Presidente Alberto Stefani, il quale è tornato sulle dichiarazioni dell’Aula per specificare il senso del proprio mandato.