Amazon verso un futuro automatizzato: 600.000 posti di lavoro umani a rischio

134
amazon

Nei magazzini di Amazon il suono dei nastri trasportatori e dei pacchi in movimento potrebbe presto lasciare spazio al passo meccanico di nuovi colleghi non umani.

Il gigante dell’e-commerce sta pianificando una rivoluzione silenziosa che, entro il 2033, potrebbe rimpiazzare oltre 600.000 lavoratori statunitensi con robot di nuova generazione.

L’indiscrezione arriva dal New York Times, che cita documenti e testimonianze interne capaci di svelare un piano di automazione tra i più radicali mai immaginati nella storia recente della logistica. Dietro la scelta, naturalmente, c’è la logica dei numeri. Amazon, che prevede di raddoppiare le vendite nei prossimi anni, punta ad automatizzare circa tre quarti delle sue operazioni globali, con l’obiettivo di risparmiare più di 12 miliardi di dollari entro il 2027.

L’impatto immediato sarebbe una riduzione dei costi pari a 30 centesimi per ogni articolo gestito, una cifra apparentemente modesta ma che, moltiplicata per miliardi di spedizioni, si traduce in margini enormi.

Il piano, tuttavia, va oltre la semplice efficienza economica. Secondo le indiscrezioni, Amazon starebbe valutando anche strategie di comunicazione per rendere meno negativa la percezione pubblica del processo di sostituzione della forza lavoro, adottando un linguaggio più neutro e tecnologico. Invece di parlare apertamente di “automazione” o “intelligenza artificiale”, i dirigenti preferirebbero termini come “tecnologie avanzate” o “cobot”, abbreviazione di “collaborative robots”, per sottolineare la presunta cooperazione tra uomini e macchine.

La risposta ufficiale non si è fatta attendere. In una nota inviata alla testata statunitense The Verge, la portavoce Kelly Nantel ha ridimensionato la portata delle rivelazioni, definendole “parziali e non rappresentative della strategia aziendale”. Amazon, ha aggiunto, “continua ad assumere in tutto il Paese” e ha appena avviato una campagna di reclutamento per 250.000 nuovi posti stagionali.

Eppure, dietro le precisazioni di rito, resta la sensazione che l’automazione non sia più una prospettiva lontana ma una realtà già in fase di sperimentazione. Amazon ha già introdotto oltre un milione di unità robotiche nei propri centri logistici e sta testando “Digit”, un robot bipede sviluppato da Agility Robotics, pensato per muoversi e interagire in spazi progettati per gli esseri umani. Per molti economisti, questo rappresenta un punto di svolta. “Nessuno ha la stessa spinta di Amazon verso l’automazione,” ha dichiarato Daron Acemoglu, premio Nobel per l’economia nel 2024. “Se il colosso riuscirà a rendere il modello sostenibile, altre aziende seguiranno a ruota. E quando ciò accadrà, uno dei maggiori datori di lavoro degli Stati Uniti rischierà di diventare un generatore di disoccupazione”.

(Adnkronos) – tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)