
C’è chi ha un’amica infermiera, sempre pronta a diagnosticare un raffreddore da tre metri di distanza. C’è chi ha un’amica avvocato, che ti corregge anche la chat di WhatsApp perché “non è giuridicamente valida”. E poi c’è chi, come il sottoscritto, si ritrova con un’amica escort. E lì la vita cambia. Radicalmente.
Perché non si tratta solo di “una professione particolare”, come direbbe la nonna cercando di usare un eufemismo degno del Vaticano. No. Si tratta di convivere con un modo di vedere il mondo che scardina ogni regola di socialità borghese, ogni convenzione sui soldi, sull’amore e persino sulla concezione del tempo libero.
In poche parole: avere un’amica escort è come avere un abbonamento gratuito a Netflix, ma senza il tasto “metti in pausa”.
Lo stile di vita: jet lag emotivo permanente
L’amica media ti chiama per un caffè al bar sotto casa, l’amica escort ti chiama da una hall di un hotel a cinque stelle a Montecarlo, alle 2 di notte, per chiederti se secondo te il blu elettrico sta bene con le Louboutin rosse. Lo stile di vita è un’altalena tra l’eccesso e l’improbabile.
Se per te la sera finisce quando chiudono le pizzerie, per lei la sera comincia quando il DJ ha già finito la prima playlist di techno sperimentale. Tu organizzi le vacanze con mesi di anticipo, lei compra un biglietto aereo un’ora prima del decollo perché “un cliente mi ha detto che Bali a ottobre è molto più spirituale”. E mentre tu hai l’abbonamento annuale in palestra che non usi, lei ha l’abbonamento sui siti di annunci di escort che le costano al mese quanto un bracciale Cartier.
Avere un’amica escort significa vivere in un costante jet lag emotivo: sei sempre in ritardo rispetto ai suoi racconti e sempre in anticipo rispetto ai tuoi.
I soldi: metafisica applicata
Il rapporto con i soldi è il punto più divertente (per lei) e più destabilizzante (per te).
L’amica escort tratta il denaro con la stessa leggerezza con cui tu tratti i punti del supermercato.
Per te 200 euro sono una bolletta, per lei sono “quella mancia simpatica per un’ora di noia”. Tu tieni i soldi su un conto corrente e guardi l’estratto con ansia, lei li sparpaglia tra contanti, borse firmate e regali ricevuti che valgono più di una Panda nuova. E se le chiedi di risparmiare, ti risponde: “Risparmiare da cosa? Dalla vita?”.
Una volta, durante un aperitivo, pagai il conto da 18 euro e mi lamentai: “Caspita, caro”. Lei mi guardò, sollevò un sopracciglio e disse: “Massì, è quello che spendo di taxi per farmi portare la borsa da camera a camera”.
E lì capisci che vivete in universi paralleli.
Gli affetti: sentimentalismo zen
Le escort hanno sviluppato un rapporto con i sentimenti che noi comuni mortali possiamo solo definire “zen quantistico”: esiste e non esiste allo stesso tempo.
Se provi a chiederle “ma non ti innamori mai?”, ti risponde con frasi filosofiche tipo: “L’amore è un’esperienza, non un contratto. E io i contratti li faccio solo a ore”. Ti sorprende con gesti di affetto disarmanti, ma con la stessa leggerezza con cui poi sparisce per due settimane “per lavoro” senza dirti dove.
Una volta le raccontai della mia cotta per una collega. Lei mi interruppe: “Carino… ma ricordati che l’amore è gratis, mentre l’illusione costa carissima”.
Applausi.
Eccentricità: l’arte del paradosso quotidiano
Un’amica escort vive costantemente in modalità “aneddoto da raccontare”. Non c’è una conversazione normale: ogni discorso finisce inevitabilmente in un racconto che sembra uscito da un romanzo di Bukowski, ma con più tacchi e meno birra scadente.
“Sai, ieri ero in elicottero per una cena a Ginevra…”.
“Ho dovuto rifiutare un diamante, troppo kitsch”.
“Un cliente mi ha chiesto di fingere di essere la sua manager, ma poi si è messo a piangere perché non lo chiamava la moglie”.
Tu, al massimo, puoi rispondere con: “Ah, sì, ieri ho trovato parcheggio vicino a casa”.
Gli aneddoti: manuale di sopravvivenza
Essere amici di una escort significa diventare custodi di segreti e spettatori di commedie umane senza eguali.
C’è il cliente filosofo che un giorno le disse di sentirsi vuoto dentro. Lei rispose: “Vuoto come? Come il tuo portafogli o come la tua anima?”.
C’è la valigia scomparsa a Dubai: dentro non c’erano vestiti, ma solo scarpe da 2000 euro. Lei lo raccontò ridendo: “Tanto il tacco 12 lo trovo ovunque”.
E poi il compleanno, quando al posto della classica cena ricevette in regalo una serata con un pianista privato che suonava solo per lei. Dopo due ore, però, disse: “Ok, carino, ma io volevo solo la torta”.
In ogni situazione, l’aneddoto ha sempre una morale implicita: i soldi comprano tutto, tranne il senso pratico.
L’amicizia vera: perché funziona
Eppure, sotto tutta questa patina di eccesso, c’è un dato sorprendente: l’amicizia con una escort è spesso più autentica di tante altre.
Ti dice tutto come sta. Non ha bisogno di fingere o di compiacere. Se sei noioso, lo saprai subito. Ha un’ironia tagliente, forse come antidoto alla vita che conduce. E quando vuole, sa essere la persona più presente e affettuosa che tu possa avere accanto.
L’amicizia con una escort ti obbliga a guardare il mondo con meno moralismi e più leggerezza. Ti insegna che la vita è un po’ come un cocktail servito in un rooftop di Dubai: a volte troppo caro, a volte troppo dolce, ma sempre meglio berlo con un sorriso.
Conclusione: l’arte di convivere con l’imprevedibile
In definitiva, vivere un’amicizia con una escort non è come avere un’amica “particolare”. È come avere una finestra costante sull’imprevedibile. È un continuo oscillare tra l’ammirazione e il disorientamento, tra l’invidia per i suoi racconti e la consolazione di tornare alla tua pizza sul divano.
Alla fine, quello che impari è semplice: le escort non vivono diversamente, vivono di più.
E se hai la fortuna di averne una come amica, preparati: la tua vita non sarà mai più monotona.