
(Adnkronos) – L'attesa per l’apertura del testamento di Giorgio Armani cresce di ora in ora. I tempi non sono ancora definiti ma al momento, secondo quanto si apprende, la finestra utile per la lettura delle ultime volontà va da oggi a mercoledì prossimo: ogni giorno potrebbe essere quello buono. A seguire la procedura è il notaio milanese Elena Terrenghi, incaricata di dare avvio all’iter successorio. Per l’apertura della successione è necessario l’estratto riassunto dell’atto di morte, un documento che normalmente richiede fino a 15 giorni per essere rilasciato ma i tempi potrebbero essere abbreviati vista la rilevanza del caso e l’interesse in gioco.
Giorgio Armani, scomparso il 4 settembre scorso all'età di 91 anni, non aveva né figli né coniuge e in assenza di eredi legittimi 'necessari', secondo la legge italiana, ha potuto disporre autonomamente del proprio patrimonio. In vita lo stilista aveva predisposto già uno statuto blindatissimo per il gruppo, articolato in sei categorie di azioni, con un ruolo centrale affidato alla Fondazione Armani.
Le persone chiamate dal notaio per la lettura del testamento, salvo sorprese, saranno la sorella Rosanna Armani, le nipoti Silvana e Roberta Armani, figlie del fratello defunto Sergio e Andrea Camerana, figlio di Rosanna, oltre a Leo Dell’Orco, compagno di vita e braccio destro di Armani. Tutti e cinque siedono già nel cda del Gruppo: Dell’Orco è indicato come il coordinatore del comitato ristretto che traghetterà l’azienda fino all’entrata in vigore del nuovo assetto societario. Camerana e le cugine Armani rappresentano la componente familiare del board, accanto a manager di peso come il fondatore di Yoox, Federico Marchetti e il banchiere di Rothschild, Irving Bellotti. Lo statuto, aggiornato nel 2023, prevede una ripartizione in sei categorie di azioni con diritti di voto e di governance differenziati ma uguali diritti economici. Le azioni A (30% del capitale) e F (10%) avranno un peso determinante: le prime valgono 1,33 voti ciascuna, le seconde 3. In questo modo, pur detenendo solo il 40% del capitale, i soci titolari delle categorie A e F controlleranno oltre il 53% dei voti in assemblea e potranno nominare la maggioranza dei membri del cda, compreso il presidente e l’amministratore delegato. È molto probabile che la Fondazione Armani sia la destinataria delle azioni A e F, centralizzando così il controllo strategico del gruppo. Gli eredi e i collaboratori fidati potrebbero ricevere le categorie B-E, che detengono la maggioranza del capitale ma non il potere decisionale da sole. Oltre alla quota societaria, il testamento disciplinerà anche la destinazione di un patrimonio personale stimato in circa 10 miliardi di euro, che include immobili di grande valore – tra cui un attico a New York, la storica villa di Forte dei Marmi e la Capannina, acquisita dal gruppo a fine agosto, pochi giorni prima della scomparsa dello stilista. Proprio la Capannina era uno dei luoghi più cari ad Armani, che vi conobbe l'amore della sua vita, Sergio Galeotti, scomparso prematuramente a 40 anni nel 1985. Sono confermate, intanto, le sfilate in programma tra due settimane in occasione della fashion week: Emporio Armani e Giorgio Armani, oltre alla mostra dedicata ai 50 anni di storia della maison, alla Pinacoteca di Brera. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)