Asili Nido di Vicenza, il Comune rassicura: “Nessun licenziamento, scelta obbligata da tetto assunzionale”

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Il rendering del nuovo asilo nido di via Turra per il quale stanno iniziand i lavori

Dopo lo stato di agitazione e le proteste sollevate dai sindacati contro l’affidamento a esterni della gestione di tre nuovi asili nido (Piarda, Turra e San Lazzaro), il Comune di Vicenza, per bocca degli assessori Giovanni Selmo (Istruzione) e Matteo Tosetto (Personale), è intervenuto per rassicurare lavoratori e famiglie.

L’assessore Selmo ha voluto subito chiarire la posizione dell’amministrazione. “Nessun dipendente del Comune di Vicenza perderà il posto di lavoro: Noi andiamo a incrementare l’offerta di posti in asilo nido e per farlo andiamo, come stiamo già facendo, ad avvalerci della collaborazione del personale di lavoro del Terzo Settore”, ha spiegato.

Selmo ha inoltre sottolineato che l’affidamento in concessione è un modello consolidato in città: “Il Comune di Vicenza ha 10 servizi di nido e sono 4 quelli attualmente in concessione a cooperative. Sono tutti nidi comunali, è un modello di gestione che a Vicenza c’è da quasi 20 anni, con grandissima soddisfazione dell’utenza”. Per questo, ha concluso: “Nessuno sta privatizzando i servizi nido“.

A spiegare la scelta di appaltare a un soggetto esterno è intervenuto l’assessore al Personale, Matteo Tosetto, che ha richiamato i vincoli normativi.

L’incremento dei 134 posti previsto per settembre 2026 porterà a un fabbisogno di 41 educatori (tra tempo pieno e part-time) e 17 ausiliari. La spesa annua per gli stipendi di questo nuovo personale è stimata in 1,5 milioni di euro.

“La spesa del personale in servizio nel 2026 è circa di 39 milioni – ha continuato l’assessore Tosetto –. Il tetto assunzionale per norma di legge nel 2026 è di 40,2 milioni. Non si può quindi assumere questi lavoratori, altrimenti si sforerebbe la soglia prevista dalla normativa. Dover appaltare a un soggetto del Terzo Settore è una scelta obbligata“.

Tosetto ha criticato la norma nazionale sul tetto delle assunzioni, risalente al 2016, ritenendo che andrebbe rivista: “Pensare oggi di calcolare il tetto massimo di assunzioni su un parametro di quasi dieci anni fa lo trovo completamente fuori luogo”.

Asili Nido di Vicenza: proteste sindacali contro l’esternalizzazione

Le dichiarazioni dell’Amministrazione fanno seguito alle forti proteste delle organizzazioni sindacali Cub, FP CGIL e UIL FPL Vicenza, che hanno dichiarato lo stato di agitazione del personale.

I sindacati avevano definito inaccettabile la scelta del Comune, temendo un deterioramento della qualità del servizio e una precarizzazione intollerabile dei posti di lavoro. Le sigle sindacali, in particolare CGIL e UIL, si erano dette preoccupate per la disparità di trattamento retributivo e normativo che il personale assunto tramite appalto avrebbe subito rispetto al personale di ruolo.

Il Cub aveva inoltre evidenziato come l’affidamento al Terziario andasse a colpire il reddito delle lavoratrici, ponendo la questione in termini di dignità salariale e parità di genere. Il Comune, con le parole di Selmo e Tosetto, intende ora placare le preoccupazioni specificando che la decisione è dettata da vincoli finanziari nazionali e non da una volontà di dismettere i servizi comunali.