Assemblea permanente NOT (No Tav) Vicenza incontra la stampa davanti alle sedi di Possamai e Rucco: il primo si confronta, il secondo non c’è

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Ore 12.00 davanti alla sede elettorale di Possamai e ore 12:45 davanti alla sede elettorale di Rucco“: così Daniele Ferrarin (Assemblea Permanente NOT  No Tav a Vicenza) invitava a una doppia conferenza stampa anticipando l’argomento con le affermazioni che “il 14 maggio siamo chiamati alle urne per scegliere la prossima amministrazione della nostra città” e che “L’unica cosa di cui si può star certə (certi e certe nel linguaggio inclusivo schwa, ndr) è che, a prescindere da chi vinca, fra 5 anni Vicenza sarà una città ancora più inquinata, più trafficata, più insalubre. La qualità della vita scenderà ed insieme ai cantieri saliranno bronchioliti e tumori“.

Con queste premesse i due portavoce hanno spiegato al megafono i motivi del no assoluto alla linea del Tav/Tac cioè in buona sostanza il peggioramento netto della qualità della vita per lo meno per i dieci anni previsti per i cantieri e hanno assimilato “i due candidati principali, Giacomo Possamai e Francesco Rucco” (il video di questa parte iniziale è pubblicato a seguire mentre è anche visibile sul nostro canale YouTube LaPiù Tv e sulla nostra omonima app LaPiù Tv scaricabile gratuitamente in ambiente Android e iOs, ndr).

Ma quello che non ha assimilato Possamai e Rucco è che, quando i cittadini dell’assemblea permanente NOT, No Tav, sono andati presso la sede del comitato elettorale per Francesco Rucco non hanno trovato né il candidato di centro destra né alcun altro delle sue liste mentre Possamai con vari rappresentanti, candidati o meno, delle liste a suo sostegno, tra cui Ciro Asproso da sempre sensibile ai problemi del Tav/Tac, è subito uscito dalla sua sede.

Ha ascoltato chi parlava, ha serenamente accettato, come fosse un Tapiro, quello che è stato definito il simbolo dei guasti dei prossimi cantieri, un blocco di cemento, e, pur premettendo che diverse sono le opinioni di partenza tra la sua lista e l’assemblea permanente NOT Vicenza, ha illustrato quello che, se eletto sindaco, farebbe, intanto, “per mitigare gli effetti negativi della parte ovest della linea, su cui nulla ha fatto in 5 anni Rucco, mentre da provvisorio il progetto diventava definitivo limitando e di molto le possibilità di intervento…“.

Anche questa parte di confronto, animato ma composto (la Digos ai margini nulla ha dovuto fare) anche se, di fatto, fra quasi sordi, è anch’esso visibile integralmente in copertina, perché ognuno si faccia la sua idea, senza mediazioni, ed è anche presente sul nostro canale YouTube LaPiù Tv e sulla nostra omonima app LaPiù Tv scaricabile gratuitamente in ambiente Android e iOs

Ovvio che come nelle premesse, per giunta in questa fase in cui sono tanti i problemi all’orizzonte dopo 5 anni di oggettivo immobilismo, non fosse possibile raggiungere mediazioni ma, a parte l’unico momento di reazione forte quando Possamai ha risposto per la sua parte all’accusa a lui come a Rucco di rispondere a interessi (“io non dipendo da nessuno!“), il candidato sindaco di centrosinistra ha illustrato i vantaggi dell’opera e si è impegnato a tenere conto delle obiezioni odierne per azioni che, magari non soddisfacenti per chi rifiuta l’opera in toto, potrebbero trovare il consenso di altri e ad ascoltare in ogni fase successiva i cittadini per inereragire con RFI nella maniera più condivisa possibile.

Se in democrazia, non possiamo non dirlo, ascoltare fa la differenza tra chi accetta anche la contestazione da parte di chi ha idee di partenza opposte, come in questo caso, e chi prosegue dritto per la sua strada senza neanche aprire un colloquio con chi magari potrebbe dargli qualche spunto di miglioramento, hanno stonato, prima, davanti alla sede di Possamai, il rifiuto del primo portavoce dell’assemblea permanente NOT a stringerli civilmente per lo meno la mano a fine confronto, e, poi, davanti a quella di Rucco,  l’assenza di un qualunque interlocutore.

Come nei 5 anni trascorsi da Rucco & c. senza far nulla con RFI per cambiare il progetto” ha commentato qualcuno alla fine dell’unico confronto odierno che ha girato solo contro il sindaco uscente l’altra osservazione presente nella doppia convocazione per oggi: “L’atteggiamento a tratti pilatesco a tratti colpevole con cui le amministrazioni di vari colori hanno gestito l’arrivo del progetto di devastazione cittadino chiamato TAV ha fatto danni. Ora ci chiedono di ignorare l’elefante nella stanza. Di ignorare il più impattante progetto che vogliono realizzare in questa città dalla ricostruzione post seconda guerra mondiale“.

La valutazione di oggi, se non per i presenti dell’Assemblea permanente NOT Vicenza, ma per i sostenitori delle varie liste anti Rucco (ContiAmoci forse esclusa, di cui si intuiscono i No ma si annotano i silenzi) e per chi sta decidendo a chi affidare la città per i prossimi, difficili anni è che c’è qualcuno con cui confrontarsi e anche scontrarsi e non il muro del rifiuto dei confronti allargati o meno che siano.

Una città senza dialogo, tra sostenitori, avversari e anche contestatori tout court dei candidati sindaco, in campagna elettorale, e tra vincitori e sconfitti dopo la conta dei voti, noi non l’auspichiamo per nessun vicentino che ami veramente questa città, che non può continuare a chiudersi in se stessa puntando allo scontro tra fazioni o, in assenza, o rifugiandosi nel rifiuto di ogni confronto, questo sì, civico oltre che civile.


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