Associazione OGD Pedemontana Veneta e Colli ospite a Linea Verde Discovery il 3 Giugno alle ore 12 su RAI 1

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Associazione OGD Pedemontana Veneta e Colli ospite a Linea Verde Discovery
Associazione OGD Pedemontana Veneta e Colli ospite a Linea Verde Discovery

Puntata “L’oro Bianco di Montagna tra le Bregonze e la Valle dell’Astico”. L’Associazione OGD Pedemontana Veneta e Colli sarà ospite all’interno del programma Linea Verde Discovery. In onda Sabato 3 Giugno alle ore 12:00 su RAI 1.

La troupe di Rai 1 racconterà questo territorio incantevole in occasione dei 125 anni della discesa dei nostri antenati dal Monte di Calvene verso Zanè, nel 1898.
Il filo conduttore della puntata sarà il burro, ma si esploreranno anche luoghi e storie grazie alle splendide riprese di Gabriele Tringali, incontrando artisti, viticoltori, castellane, allevatori e casari.
Si parlerà della grande tradizione dell'”oro bianco”, latte e burro, e la sua importanza nella vita della popolazione locale di un tempo ed attuale, in un viaggio che sorprenderà per la sua profondità e poesia, rivelando tesori nascosti.

Le Colline delle Bregonze
Le Colline delle Bregonze (408 metri s.l.m. max) sono un gruppo di rilievi collinari situati nella Pedemontana Vicentina, a nord della Provincia di Vicenza e ai piedi dell’Altopiano dei Sette Comuni. Comprendono i comuni di Carrè, Chiuppano, Calvene, Zugliano e Lugo di Vicenza.

A differenza dei rilievi calcarei/carsici che ritroviamo in Altopiano, le Colline delle Bregonze presentano una conformazione vulcanica in continuità con i colli della Breganze Doc, Marostica e fino a Bassano del Grappa. La posizione geografica è strategica, fra l’Altopiano dei Sette Comuni e la pianura vicentina e le correnti di venti provenienti dalla Valle dell’Astico. Per questo le Colline delle Bregonze rappresentano fin dai tempi più lontani un serbatoio verde per i pascoli, l’attività agricola e la pastorizia. Meta di transito di greggi di ovini e bovini che pascolano in questo territorio durante tutto il corso dell’anno.

L’allevamento del bestiame da latte è stato tradizionalmente la principale attività agricola. Ogni famiglia possedeva tre-quattro capi che mandava in montagna sull’Altopiano dei Sette Comuni durante l’estate in modo da risparmiare il fieno per l’inverno.

Le Colline delle Bregonze presentano delle alberature autoctone come ad esempio la roverella, il carpineto e il castagno ed accolgono aree di bosco selvatico. Qui nel tempo si sono praticate la caccia e la raccolta di frutti. Grazie all’esposizione al sole e alla ventilazione, oggi giorno sono tornate coltivazioni come la vite, l’olivo e la fienagione.

Cosa visitare nelle Colline delle Bregonze
Le Colline delle Bregonze, ubicate fra il fiume Astico ed il torrente Igna, sono una zona di risorgive e rappresentano una risorsa idrica importante per il territorio. L’alternarsi di rivi d’acqua e piccole valli rendono il paesaggio suggestivo, un luogo ricreativo e naturalistico apprezzato dalle popolazioni locali e dai visitatori con l’ampia offerta di itinerari bike ed escursionistici come i Percorsi tra Astico e Igna, il Sentiero Anthracotherium e ancora il Museo Naturalistico delle Bregonze e il Museo dei Fossili “Pierluigi Malinverni”.

Gli altri luoghi nella puntata di Linea Verde Discovery
Altri luoghi di interesse sono rappresentati dai casoni e dai roccoli, dalle ville come Villa Capra Filippi, Villa Giusti Suman e le Ville Palladiane, le chiesette e i luoghi della fede (talvolta di apparizioni mariane) come la Chiesa di S. Biagio, la Chiesa Beata Vergine della Neve (o della Fratta), l’Oratorio della Madonnetta, la Chiesa di S. Lucia e le contrade come Marola e la Rua.

Marola ebbe origine nel Cinquecento quando il condottiero Gerolamo Marola si insediò dopo essere sfuggito alla rappresaglia per aver incendiato i castelli di Giulietta e Romeo a Montecchio Maggiore.
Da non dimenticare l’eremo Camaldolese di Rua nelle Bregonze, soppresso in età napoleonica, la presenza dei monaci benedettini a San Biagio e i luoghi di archeologia industriale.

L’agricoltura, l’allevamento, i vigneti e gli uliveti traggono beneficio dalla dolce brezza che soffia su quei dolci rilievi collinari. Questo offre un clima temperato durante l’inverno e fresco durante l’estate. Questa piacevole brezza era ben conosciuta anche dai monaci benedettini che, sulle colline di Rua, costruirono il loro monastero omonimo e, sul lato meridionale, una bellissima chiesa chiamata San Biagio, abbellita da preziosi affreschi risalenti al XIII secolo.

Splendide dimore signorili, antiche cascine in pietra basaltica, muretti a secco, musei all’aperto, innumerevoli corsi d’acqua sorgiva che sgorgano ovunque. Maestose querce e castagni secolari, sentieri e strade agevoli. Tutto ciò rende questa oasi verde, nelle immediate vicinanze di Thiene, la fiorente capitale veneta del burro e dei formaggi. Un patrimonio inestimabile di bellezze naturali e di memorie storiche.